Volontario non è obbligatorio: lo ‘strano caso’ dell’Istituto Tecnico Mossotti di Novara

cultura, diritti, Idee, Regione TAGS / contributo volontario, diritto allo studio, scuola admin 1 ottobre 2015

  
Depositata oggi un’interrogazione urgente a firma Grimaldi su un caso eclatante di violazione del diritto allo studio e del carattere pubblico dell’istruzione.
Il 22 settembre, la dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Economico Mossotti di Novara ha emesso una circolare in cui si dichiara che, a causa dei mancati finanziamenti da parte della Provincia, il contributo scolastico versato dalle famiglie sarà utilizzato “anche per sopperire a esigenze ineludibili e indifferibili per l’organizzazione e lo svolgimento del servizio e per garantire la salute e la sicurezza degli utenti”, e diventerà pertanto “palesemente obbligatorio” in base al Regio Decreto Legislativo n. 749 del 1924.Che cosa significa? Che gli studenti che non assolveranno al contributo, per motivi non dimostrati dalla dichiarazione ISEE, saranno esclusi da tutte le attività extrascolastiche: viaggi di istruzione, uscite didattiche, soggiorni linguistici, tirocini, concorsi, ma anche accesso alla banda larga e al wi-fi e a tutti i progetti della scuola legati in particolare all’orientamento professionale. Di più: gli studenti ‘insolventi’ entro il 30 settembre 2015, “data in cui verrà stilato l’elenco degli studenti soggetti a restrizioni/esclusioni”, saranno costretti a pagare una penale di 10 euro.
Il D.L. n. 40 del 2007 (legge Bersani) parla chiaro, superando il Regio Decreto: i contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale formativa per gli studenti, per l’innovazione tecnologica e per l’edilizia scolastica sono volontari. Renderli obbligatori da parte di un istituto violerebbe a un tempo l’Art. 34, sull’obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione pubblica, e l’Art. 23 della Costituzione, in base al quale le prestazioni personali o patrimoniali possono essere imposte solo per legge.
Come prevedibile, l’Unione degli Studenti di Novara ha presentato immediatamente una vertenza al Provveditorato, che tuttavia non ha ancora risposto, e annunciato una mobilitazione per il 9 ottobre. Il deputato di SEL Nicola Fratoianni e altri parlamentari hanno annunciato interrogazioni sul caso.
“Comprendo bene la difficoltà delle scuole, costrette a subire da anni una situazione di sottofinanziamento strutturale” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi – “tuttavia nessuna macchina del tempo può autorizzare consigli d’istituto e dirigenti scolastici a riesumare un regio decreto degli anni venti per scaricare su studenti e famiglie i costi del normale svolgimento del servizio, ricattandoli di sottrarre loro le attività extracurricolari”.
Marco Grimaldi

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