RSA: Ritardo della Regione inaccettabile nonostante le segnalazioni e gli appelli.

Regione, sanità, solidarietà admin 19 maggio 2020

2 aprile 2020

Non sono bastate le telefonate di allarme di qualche settimana fa sulla Mater Dei di Tortona, poi le preoccupazioni espresse in Commissione sulle RSA, gli appelli e infine la denuncia pubblica su quella che avevamo definito una bomba a orologeria. Abbiamo usato la parola ‘mosche’ perché a nostro avviso in quei luoghi si stava morendo in silenzio, senza nemmeno la chiamata di un parente o il tampone per sapere che cosa fosse successo. La situazione nelle residenze per anziani della regione è sempre più grave.

Oggi fa scalpore il caso della casa di riposo San Giuseppe di via Spanna a Grugliasco: qui, in pochi giorni, si sono registrati 21 morti su 87 ricoverati, con molti decessi nel fine settimana. Ma il caso di Grugliasco si aggiunge ai tanti nelle case di riposo piemontesi: 12 vittime a Brusasco alla Residenza Annunziata, 4 a Bosconero (dove la metà del personale è risultata positiva al Covid insieme a 43 ospiti), 3 a Villanova di Mondovì (dove i positivi sono 35 su 37) e 15 in 10 giorni all’Opera Pia Curti di Borgomanero. I positivi sono ovunque, da Chieri, a Condove, a Borgaro (11 positivi alla residenza Casa Mia), a Volpiano, a Pogno e Invorio nel novarese. Sembrerebbero al riparo le RSA e case di riposo alessandrine, ma nell’alessandrino si registrano casi preoccupanti: nel tortonese, ad esempio sono morte anche alcune delle Piccole Suore Missionarie della Carità residenti alla Casa madre di via Don Sparpaglione.

Il timore è che il fenomeno si estenda a macchia d’olio e sono scattate le indagini dei Nas su tutto il Piemonte, con sopralluoghi nelle procure di Torino, Ivrea, Biella, Cuneo, Vercelli e Novara, ma sono oltre 700 le residenze per anziani in Piemonte.I ntanto la Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo sui decessi a Brusasco e Bosconero.

Gli operatori hanno lavorato per settimane senza le adeguate protezioni e lo hanno denunciato in tutte le sedi possibili. Ora ne vediamo gli effetti e i numeri sono spaventosi. Dei ventuno morti a Grugliasco nessuno risulta positivo al Covid, perché nessuno è stato sottoposto a test, ma soprattutto nessuno è stato ancora controllato tra i 66 anziani ancora ricoverati nella struttura. Centomila persone aspettano i tamponi e la Pasqua è lontana. Certo, i pazienti deceduti erano tutti anziani. Certo, molti erano malati: proprio per questo meritavano più attenzione più protezione, non il contrario”. E conclude: “per giorni, mentre crescevano le denunce di operatori, sindacati, dirigenti, parenti, abbiamo chiesto alla Giunta numeri precisi e un piano di intervento giornaliero; la scorsa settimana ci è stato risposto che sarebbero arrivati gli screening sierologici. Ora non si tratta più di rispondere solo a noi, ma all’intera comunità piemontese.

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