Restiamo uniti, fidiamoci, seguiamo un principio di precauzione, e sosteniamo la Sanità pubblica. Non ce ne pentiremo.

sanità, solidarietà admin 19 maggio 2020

restiamo uniti

4 marzo 2020

Leggo i messaggi di Whatsapp, ma soprattutto i commenti che impazzano sul web e so bene che per il nostro Paese questa emergenza ha effetti troppo reali sulla vita di molti, per non suscitare resistenza e a volte un po’ di saccenza. Tuttavia non mi sentirete polemizzare.

Si comincia a dire che gli italiani dovranno cambiare stile di vita per almeno 30 giorni. Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, nel caso, solo a porte chiuse.

Uso le parole dei virologi del nostro Sistema sanitario nazionale: – dalla tutela delle persone fragili al rispetto delle distanze di cautela, le misure sono strumenti importanti; non fermano l’epidemia, ma mitigano il contagio. Così il virus si diffonde alla spicciolata, anziché di colpo. Siamo noi a controllare i tempi che altrimenti ci imporrebbe la biologia: il virus galopperebbe. La verità è che per l’Italia i prossimi 10 giorni saranno i più duri dal punto di vista della tenuta psicologica. Bisogna rallentare il contagio per salvare le grandi città e quindi l’intero Paese.

Restiamo uniti e seguiamo un principio di precauzione; per una volta, fidatevi, non ce ne pentiremo. E sosteniamo la Sanità pubblica anche domani, noi lo facevamo già ieri.

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