Europa chiama Piemonte. C’è qualcuno in casa?

clima, diritti, Europa, Idee, lavoro, mobilità, Regione, sinistra, solidarietà, sostenibilità TAGS / economia circolare, europa, europa verde, green new deal, piemonte, riconversione ecologica admin 13 gennaio 2020

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Grimaldi (LUV): “Il Piemonte fra le aree che potrebbero accedere ai Fondi UE per la riconversione ecologica. Regione e Governo non hanno più alibi, è il tempo di agire e non basterà alzare la cornetta”

Mesi fa Lega e soci hanno bocciato la dichiarazione formale di stato di emergenza climatica e ambientale in Piemonte ma, grazie alla nostra tenacia, la scorsa settimana abbiamo inserito nell’ordine del giorno sull’emergenza occupazionale e salariale l’impegno a proseguire politiche regionali di riconversione ecologica dell’economia e a promuovere presso il Governo la piena realizzazione delle direttive contenute nell’accordo di Parigi.

Oggi, finalmente, potrete leggere una buona notizia che tutti attendevano: l’Unione Europea intende sostenere un «Piano di investimenti per una Ue sostenibile», che prevede mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, di cui 100 destinati alla riconversione economica delle aree maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti attraverso un «Fondo per la transizione giusta». Un maxi-piano verde per permettere all’UE di raggiungere l’obiettivo «zero emissioni» nel 2050.
Non sarà la Commissione Europea a stabilire quali aree avranno più bisogno del «Fondo per la transizione giusta», spetterà ai governi farlo dopo aver preparato «piani dettagliati sul processo di transizione e sulle azioni specifiche per raggiungere la neutralità climatica», ma fra i criteri c’è la dipendenza dall’industria del carbone e la presenza di imprese altamente inquinanti. È chiaro che per l’Italia le zone indiziate sono Puglia, Sardegna, Piemonte e Lombardia. La Puglia per la presenza dell’Ilva, la Sardegna per il polo petrolchimico di Porto Torres e il tessuto minerario da sostituire, ma Piemonte e Lombardia sono le regioni dove si concentra il grosso dell’industria e quelle che più di altre risentono del problema delle PM10.
Come continuiamo a ripetere, il Nord deve unirsi per chiedere al Governo un intervento per la propria sopravvivenza, tutti i parlamentari ed europarlamentari del Nord Italia devono attivarsi per ottenere dall’Europa e dal Governo italiano la dichiarazione di stato di crisi ambientale del bacino padano, e pretendere un programma di riconversione ecologica dell’economia e un piano straordinario per il trasporto pubblico e per la mobilità alternativa all’altezza dei fondi di investimento che l’Europa intende mettere in campo.

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