Approvata la proposta di legge al Parlamento sulla gig economy. Grimaldi (SI-LeU): Dopo il divieto del cottimo su base regionale, la prima proposta di legge che ferma il caporalato digitale e ridefinisce la subordinazione. Il Parlamento ora la approvi.

diritti, Idee, lavoro, Regione, sinistra, solidarietà TAGS / diritti lavoratori, fattorini, gig economy, piattaforme, riders, stop cottimo, subordinazione admin 22 gennaio 2019

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L’aula del Consiglio Regionale ha approvato oggi all’unanimità la Proposta di legge regionale 27 giugno 2018 n. 306, contenente la Proposta di legge al Parlamento “Disposizioni in materia di lavoro mediante piattaforme digitali”, presentata dal Capogruppo di LeU Marco Grimaldi. La legge è stata sottoscritta dai consiglieri di maggioranza Accossato, Ottria (LEU), Appiano, Olivetti, Rossi, Valle e altri (PD) e infine sostenuta anche dalla maggiore forza di opposizione; per questo gli emendamenti del Movimento 5 Stelle sono stati subemendati e accolti organicamente. La stesura è stata inoltre resa possibile dal contributo degli uffici regionali e dalla consulenza del Professor Marco Barbieri. Il voto di oggi consente dunque al testo di approdare in Parlamento: sarebbe la prima proposta normativa nazionale sulle piattaforme digitali e una delle prime proposte organiche su scala europea.

La gig economy ha trasformato il volto di molte attività lavorative: la crescita dei servizi è andata purtroppo di pari passo alla diminuzione di salario e tutele nei confronti dei lavoratori. La controversia più clamorosa e più recente è quella di Foodora, che nel 2016 ha introdotto per i fattorini la paga a cottimo. A inizio ottobre 2016, circa 50 lavoratori di Torino hanno avviato la prima forma di protesta collettiva. L’11 aprile del 2018, il Tribunale del Lavoro di Torino ha respinto il ricorso di sei fattorini “sloggati” (cioè licenziati) dalla piattaforma in seguito alle critiche delle condizioni di lavoro, non riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro. Tuttavia, il 10 gennaio del 2019 il processo in appello ha stabilito per i lavoratori il risarcimento dei pagamenti e dei contribuiti previdenziali non goduti. La Corte ha riconosciuto agli appellanti tale diritto facendo esplicito riferimento al quinto livello del contratto collettivo logistica-trasporto.

La proposta di legge ridefinisce l’inquadramento dei lavoratori attraverso contratti chiari e trasparenti, per riconoscerne diritti e tutele, per contrastarne la precarietà e, infine, per impedire che siano aggirate molte delle regolamentazioni previste dai contratti collettivi, come le tutele in caso di malattia, la libertà di opinione, il divieto di discriminazione. La legge precisa inoltre come il concetto di subordinazione si applichi alle nuove forme di lavoro digitale tramite piattaforme, sotto forma di eterorganizzazione.

“Con questa legge si estendono finalmente dei diritti fondamentali a una categoria sempre più ampia, riconsiderando la materia della gig economy come lavoro” – dichiara Grimaldi. – “Vietare il cottimo su base regionale non bastava, serviva una proposta che riscrivesse le regole del gioco e ridefinisse il concetto di subordinazione. Abbiamo voluto sottolineare che la battaglia dei fattorini non è stata una questione di nicchia, ma l’avamposto di nuova una discussione: sempre più il mondo del lavoro vedrà l’intermediazione delle piattaforme. A questo punto ci aspettiamo che il Parlamento discuta e approvi la legge il prima possibile”.

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