Salta consiglio su futuro auto. LEU: Governo impreparato ma da FCA uno sgarbo inaudito a questo territorio e alle sue istituzioni

diritti, Idee, iniziative, lavoro, Regione, sinistra TAGS / fca, fiat admin 10 dicembre 2018

gruppo leu cs

I vertici locali di FCA hanno telefonato al Presidente del Consiglio Regionale Nino Boeti, con l’intenzione di rinviare il consiglio aperto di Città e Regione con il responsabile Emea di Fiat Chrysler Pietro Gorlier, alla presenza anche delle organizzazioni sindacali previsto giovedì. I Capigruppo del Consiglio Regionale si sono riuniti oggi, ma al momento l’incontro con FCA è saltato senza una data certa di riconvocazione.

Come noto, con un emendamento alla manovra finanziaria il Governo potrebbe far scattare dal 1° gennaio e per i successivi tre anni incentivi per chi acquisterà e immatricolerà in Italia un’autovettura nuova elettrica, ibrida o alimentata a metano. Chi, invece, ne comprerà una nuova alimentata con carburanti più inquinanti, dovrà pagare un’imposta che, anche in questo caso, sarà legata alle emissioni di CO2 del veicolo.

“Siamo allibiti, sarebbe stato ammissibile chiedere un rinvio nel caso di un incontro con il Governo in contemporanea mentre, va detto, il Governo in questi mesi che non ha fatto nulla per aprire un confronto sul futuro industriale dell’automotive” – dichiarano i consiglieri di LeU Marco Grimaldi, Silvana Accossato e Valter Ottria. – “Tuttavia FCA, disertando l’appuntamento di giovedì – programmato e organizzato con la presenza di 200 persone tra amministratori, parlamentari, consiglieri regionali, lavoratori e rappresentanti sindacali – compie uno sgarbo inaudito: FCA è abituata molto male e deve comprendere che le istituzioni non sono le sue sale stampa. Già oggi i piani FCA non prevedono la piena occupazione, e da troppi anni gli annunci e i modelli non si traducono in investimenti e lavoro ma in cassa integrazione a singhiozzo. I lavoratori certo non possono affidare il proprio futuro a Babbo Natale. FCA ci ripensi, venga a Torino entro la fine dell’anno e apra un confronto che sia, prima di tutto, con la realtà”.

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