niente di meno, niente di più.
brevi, diritti, Idee, solidarietà admin 21 luglio 2015A poche settimane dal lancio dell’ennesima offensiva omofoba, questa volta da parte di un parroco che ad Arborea invita il clero ad armarsi di lanciafiamme contro i gay; dopo le ennesime botte in stile Gomorra (subite peraltro da centinaia di ragazzi e ragazze in assenza dell’aggravante omofoba alla legge Mancino, osteggiata dalle famiglie del Family Day scese in piazza contro le libertà e i diritti altrui), arrivano due buone notizie. Purtroppo, come ormai spesso accade, non giungono dalla politica ma dalla giustizia.
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo dice che l’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso, condannando il nostro Paese per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali. La Cassazione accoglie la richiesta di una persona che da 25 anni vive ed è socialmente riconosciuta come donna, ma che non vuole sottoporsi a intervento chirurgico, stabilendo che per la rettifica dei dati anagrafici non è più obbligatorio l’intervento chirurgico agli organi riproduttivi.
Non so se le larghe e piccole intese bloccheranno qualsiasi tentativo di avanzamento in tal senso, so solo che mi sono stancato di chiedere per i miei amici, fratelli e concittadini piccoli passi per un Paese che è ormai fanalino di coda d’Europa. Voglio che le persone LGBTQI abbiano gli stessi diritti di quelle eterosessuali. Diritti pieni per tutte e tutti. Punto, niente di meno, niente di più.