Quel vagone non si tocca. Rinaldi faccia due passi in piazza Castello con più serenità.

cultura, Idee, Regione admin 22 gennaio 2015

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Al sovrintendente ai Beni Architettonici di Torino, Luca Rinaldi, non piace che il vagone che ha trasportato Primo Levi ad Auschwitz rimanga in piazza Castello – “una delle piazze più belle d’Italia, espressamente vincolata sin dal 1989″ – per il tempo della mostra dedicata allo scrittore e inaugurata ieri a Palazzo Madama. Dopo 15 giorni il “baraccone” andrà rimosso, perché contrasta con la qualità estetica della piazza.

Forse talvolta all’estetica andrebbe anteposto il significato e il valore storico e culturale degli oggetti. E d’altra parte, a mia memoria, sono tali e tante le installazioni, i gazebo e i baracconi di dubbio gusto che frequentemente occupano le nostre piazze storiche, per iniziative infinitamente più frivole o ancor peggio commerciali, che a confronto di tutto ciò il vagone di Primo Levi spicca anche per la sua bellezza.

Voglio sperare che il sovrintendente sappia superare l’umano e comprensibile disagio per il ritardo della richiesta, comprendendo l’empatia positiva che quell’oggetto ha generato nei cittadini in queste poche ore. Quel vagone rappresenta una delle pagine più terribili della storia dell’umanità. Sono sicuro che, con la giusta serenità, il sovrintendente potrà recarsi a verificare in prima persona l’effetto che ancora oggi produce sui cittadini più giovani come sui più anziani. Vedrà che le armonie prospettiche con Palazzo Madama passeranno in secondo piano.

Marco Grimaldi

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