Buoni scuola: per nulla buoni
diritti, Idee, Regione admin 25 settembre 2014
PER FARE CHIAREZZA SUL BUONO SCUOLA
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Voglio spiegare in maniera più chiara possibile il punto sul diritto allo studio e sul cosiddetto “buono scuola”.
In vista dei prossimi bandi e delle nuove linee d’indirizzo della Regione, resto convinto che sia giusto rivedere la legge regionale (28/2007), superando la doppia graduatoria e la norma che privilegia e dà più risorse a chi spende di più, perché queste misure hanno reintrodotto surrettiziamente uno sbilanciamento nei finanziamenti a favore delle famiglie delle scuole paritarie, producendo una vera e propria ingiustizia.
Lo diciamo da tempo: ci vuole una graduatoria unica a cui tutte le famiglie che lo richiedono (che scelgano la scuola statale o la paritaria) possano accedere, che superi il concetto di “spesa” (che sia per trasporti, libri o frequenza) e assegni vere borse di studio, basandosi esclusivamente sul livello di reddito ISEE. Ognuno deve però prendere la stessa borsa: basta con rimborsi e buoni scuola.
Ma torniamo al passato e alla necessità di dare risposta ai bandi in corso e a quelli dello scorso anno non ancora finanziati. Secondo i dati sui ”vincitori” del bando 2011/2012, nelle scuole paritarie sono 2000 i ragazzi con alle spalle famiglie con un reddito ISEE sotto i 10.000 euro, nelle scuole statali sono 36.469.
Se – supponendo che i dati siano analoghi – per il 2013 come per il 2014 si volesse arrivare alla copertura totale degli idonei fino a 10.000 euro d’ISEE, si dovrebbero spendere circa 3,3 milioni l’anno per gli iscritti alle scuole paritarie e 8,3 milioni per gli iscritti alle pubbliche.
Se invece, come è emerso sui giornali, si volesse sostenere la graduatoria delle paritarie fino ai 20.000 euro d’ISEE, lo stesso ragionamento andrebbe fatto per la graduatoria in cui concorrono gli studenti iscritti alle scuole statali. Può essere una strada, ma si sappia che percorrerla non significherebbe soltanto trovare ulteriori risorse per la prima graduatoria, ma anche altri 7 milioni di euro circa per la seconda graduatoria.
Marco Grimaldi – Capogruppo di SEL al Consiglio Regionale del Piemonte