Sanità S.p.A.?

diritti, Idee, Regione, sanità admin 7 agosto 2014

gradenigo
Ieri, durante la seduta della IV Commssione, l’Assessore alla Sanità Antonio Saitta ha annunciato che il gruppo privato Humanitas ha presentato richiesta ufficiale alla Regione Piemonte per la “voltura” dei servizi sanitari dell’ospedale Gradenigo, compreso il pronto soccorso.
Il punto è questo, senza girarci troppo attorno: è nostro obiettivo garantire un sistema sanitario basato sui principi di universalità e di gratuità nell’accesso alle cure e teso ad annullare le diseguaglianze di salute tra i cittadini? Investire e non retrocedere nel servizio pubblico è la strada per il raggiungimento di questo obiettivo?
Io credo di sì, ed è proprio per questo che penso, come tra l’altro dice la legge attualmente vigente, che i privati che vogliono fare profitto non possano essere parificati al ruolo del pubblico.
L’ospedale Gradenigo è stato riconosciuto Presidio Sanitario dalla legge regionale 59/1985 sulla base di alcuni presupposti: si trova all’interno di un’unità socio-sanitaria locale che, per le necessità demografiche territoriali, richiede il suo apporto operativo, in particolare per le funzioni di pronto soccorso, di diagnostica e di ricovero; dipendeva da un’istituzione non avente fini di lucro (gestita dalle Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli) che l’ha ereditato dal suo fondatore; ha un ordinamento dei servizi esistenti corrispondente a quello delle strutture sanitarie pubbliche, secondo il Regolamento approvato dal Ministero della Salute; aveva ottenuto, nell’ambito del protocollo d’intesa tra Università e Regione per la formazione del personale sanitario (20 settembre 1999), il riconoscimento di sede del percorso formativo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università medesima.
Il 15 ottobre 2007, con la Deliberazione della Giunta Regionale n.15 – 7074, il Gradenigo ha assunto la qualifica funzionale di “Presidio dell’ASL”, il che significa che oggi fa parte a tutti gli effetti della rete ospedaliera pubblica e che ai suoi utenti sono applicate le stesse regole di accesso previste per gli ospedali pubblici, ovvero per i presidi a gestione diretta.
Probabilmente, prima di procedere alla cosiddetta “voltura” del Gradenigo, struttura pienamente funzionante che fornisce al territorio servizi essenziali, la città di Torino e la Regione Piemonte dovrebbero ricordare a tutti gli interessati che non c’è nessuna legge regionale o delibera comunale che consenta a un’impresa profit di gestire un presidio sanitario di questo tipo.
Conosco le difficoltà di fronte a cui si trovano la Giunta e l’Assessorato, e sono consapevole che i precedenti proprietari non abbiano i fondi necessari per mantenere in vita la vecchia “impresa sociale” no profit. Tuttavia credo, come è già successo in altre città e regioni, che una fondazione mista pubblica e privata, senza fini di lucro, possa nascere dalle ceneri del Gradenigo senza che il sistema sanitario regionale debba aprirsi a multinazionali del settore.

Marco Grimaldi

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