una nuova speranza #SaveValdese

diritti, Idee, lavoro, Regione, sanità admin 7 agosto 2014

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Negli scorsi anni ci siamo schierati, assieme ad altre forze politiche, ai cittadini e alle cittadine di San Salvario, al Comitato Evangelico, ai medici e agli operatori, agli amministratori della Circoscrizione 8, alle promotrici e agli artisti della campagna “Mettiamoci le Tette!”, ai pazienti e alle pazienti, in difesa dell’Ospedale Evangelico Valdese di Torino, punto di riferimento essenziale per le comunità locali e centro di eccellenza sanitaria, in particolare nel settore della diagnosi e della terapia del tumore alla mammella, con una notevole quantità di interventi annui (7.000 interventi chirurgici, 800.000 prestazioni di laboratorio, 600 interventi per tumore alla mammella, 4.500 pazienti oncologici in cura).
Anche questa è una storia accidentata: entrato nel sistema della sanità pubblica nel 1969, l’Ospedale Valdese ha beneficiato, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, di interventi di ristrutturazione e rinnovamento che hanno ampliato l’offerta e la qualità del servizio in termini di tecnologia e innovazione. A seguito del trasferimento della proprietà alla Regione (l. r. 18 maggio 2004, n. 11), ha sperimentato forme efficaci di sinergia tra pubblico e privato, che ne hanno migliorato ancora il servizio contenendo i costi e i tempi di degenza.
Poi, col Piano Socio-Sanitario 2012-2015 (D.C.R. 3 aprile 2012 n. 167-14087), la Giunta Cota l’ha derubricato tra gli ospedali “da riconvertire”. Leggasi in realtà: “smantellare”, come chiarito dalla D.G.R. 14 marzo 2013 n. 6-5519, che parlava esplicitamente di “disattivazione” e trasferimento delle attività presso altri ospedali.
Come si sa, tutto ciò ha provocato gravi disagi a medici, operatori e pazienti, trasferiti altrove con inevitabile allungamento delle liste d’attesa (il tempo di attesa per l’intervento su cancro alla mammella, pari a 20,4 giorni nel 2011, è passato a 36 giorni nel primo semestre del 2013 e a 60 alla fine dello stesso anno).
Finalmente, dopo l’apertura su un possibile “nuovo inizio” avvenuta negli scorsi giorni in Commissione Sanità, ieri l’Assessore Saitta ha definito “scandaloso” il non utilizzo delle quattro sale operatorie, di cui due in perfetto stato, e annunciato che riapriranno all’interno della nuova programmazione sanitaria. Una bellissima notizia e una promessa da non deludere, dopo tante battaglie.

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