Torino: AAA cercasi futuro disperatamente.

diritti, Idee, lavoro admin 24 febbraio 2014

Nella giornata di oggi ho depositato, insieme ai consiglier* Marta Levi, Michele Curto, Lucia Centillo e Gianni Ventura, presso la segreteria del Consiglio comunale una proposta di deliberazione riguardante “Nuove salvaguardie e garanzie a favore dei giovani che progettino l’acquisto di un alloggio”.

Obiettivo? Dare a 500 giovani under 35 precari la possibilità di comprare casa.

Come abbiamo ribadito la scorsa settimana durante la discussione sulle linee urbanistiche della città, la proposta si inserisce in un percorso più ampio che, dall’aprile del 2008, si propone di adottare misure atte a fornire salvaguardie e garanzie a favore dei giovani che progettino l’acquisto di un alloggio, come già delineato nel “Piano Casa”, approvato dal Consiglio Comunale nello scorso mandato amministrativo. ​

L’acquisto della casa richiede soprattutto oggi un elevatissimo investimento finanziario, possibile solo in situazioni di stabilità occupazionale e di buona disponibilità di capitale di partenza. In assenza di queste condizioni o non si programma alcun acquisto oppure, qualora lo si faccia, si devono affrontare notevoli difficoltà finanziarie ed il costante rischio di non riuscire, nel corso del tempo, a far fronte al pagamento delle rate del mutuo.

​Nello specifico, il provvedimento intende prevedere la possibilità di subentro, da parte del Comune, nell’acquisto dell’alloggio se, nel corso dei primi 10 anni, l’acquirente non sarà più in grado di sostenere l’onere delle rate residue del mutuo. Il Comune garantirà comunque ai mancati proprietari la possibilità di permanere nell’appartamento (che entrerà a far parte del patrimonio comunale di edilizia pubblica), corrispondendo un canone calmierato.

Individuata la banca o l’elenco di banche con le quali gli acquirenti stipuleranno i mutui si procederà alla selezione, attraverso bando pubblico, dei giovani ai quali garantire le salvaguardie. ​Ai 500 giovani selezionati saranno concessi sei mesi di tempo per reperire l’alloggio che intendono acquistare, stipulare l’atto, accendere il mutuo e sottoscrivere un accordo con il Comune il quale ultimo, nel caso di intervenuta impossibilità dell’acquirente a far fronte al pagamento del mutuo, si impegna ad acquisire l’immobile al prezzo valutato dai civici uffici tecnici, mantenendo il venditore in locazione a canone calmierato, nell’alloggio stesso, che entrerà a far parte del patrimonio comunale di ERP.

L’idea che sta alla base del progetto si basa poi su alcune clausole fondamentali e cioè: la categoria catastale dell’alloggio deve essere A2 o A3​, di metratura non inferiore a 45 mq e non superiore a 95 mq, che dotato di servizi igienici completi, di impianto di riscaldamento, di ascensore ove situato ad un piano superiore al secondo fuori terra con un prezzo d’acquisto non superiore ai massimali di costo per gli interventi di ERP determinati dalla Regione Piemonte e non deve comunque superare complessivamente l’importo di Euro 170.000,00.

I beneficiari dovranno possedere questi requisiti: età non superiore ai 35 anni alla data di pubblicazione del bando, cittadinanza italiana o di uno stato aderente all’U.E. oppure cittadinanza di altri stati con regolare permesso di soggiorno, residenza a Torino da almeno tre anni alla data di pubblicazione del bando, reddito annuo complessivo fiscalmente imponibile del nucleo familiare da computarsi ai sensi dell’articolo 21 della Legge n. 457/1978, non superiore al massimale per gli acquirenti di edilizia agevolata vigente in Piemonte (dall’1.1.2013 pari a € 42.639), nessuna titolarità di diritti di proprietà o usufrutto su altri immobili.

Le caratteristiche del Mutuo saranno: mutuo a tasso fisso, da stipulare con la banca o il gruppo di banche individuate dal Comune, che non deve superare l’80% del valore periziato dell’immobile, e con le rate mensili che incidano sul reddito in misura non superiore al 40%.

Quella che ho appena descritto è una piccola politica che può diventare una grande speranza se sapremo portarla e valorizzarla fino in fondo.

Oscar Wilde tanti anni fa diceva che: “Oggigiorno i giovani credono che il denaro sia tutto, e quando sono grandi ne hanno la certezza”, poiché la forbice del divario tra ricchi e poveri ritorna di nuovo e colpisce il futuro, questa sentenza rischia di diventare un epitaffio di una generazione. Spero che sia chiaro a tutti che è questo il punto. Si è lasciata una generazione in balia della crisi, non curandosi di porre rimedio alla piaga sociale della precarietà e della disoccupazione giovanile. E li si è lasciati altrettanto soli ed in balia di uno scoraggiamento, che non è dovuto ad altro che ad una mancanza di opportunità lavorative e di diritti. Per questo le prossime azioni del comune dovranno pensare soprattutto ai volti e alle vite della generazione 0.

Per questo spero che il Consiglio compia questo primo passo. Uno che ne farà far di più ai 500 nuovi nuclei di giovani precari che potranno partire da qui.

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COMUNICATO ANSA:

(ANSA) – TORINO, 24 FEB – Cinquecento case per i giovani precari torinesi: è la proposta presentata dal consigliere comunale Marco Grimaldi in una delibera sostenuta, oltre che dal Capogruppo di Sel Curto, anche dagli esponenti del Pd Levi, Centillo e Ventura, che introduce nuove garanzie per chi desidera acquistare casa senza disporre del necessario capitale iniziale.
Per i beneficiari, individuati tramite bando pubblico, sarà dunque la Città a fare da garante ed eventualmente a subentrare nell’acquisto. Un’opportunità aperta agli italiani e agli stranieri, residenti da almeno 3 anni a Torino e con reddito annuale inferiore a 42.639 euro.
I giovani selezionati avranno 6 mesi di tempo per stipulare un contratto di acquisto di un’abitazione tra i 45 e i 95 mq e un costo massimo di 170 mila euro. Il mutuo non potrà superare l’80% del valore dell’immobile, né incidere oltre il 40% sul reddito mensile.
A questo punto toccherà alla Città fare la sua parte: se nei primi 10 anni dalla firma del contratto l’acquirente non sarà più in grado di sostenere le rate, il Comune subentrerà nell’acquisto dell’immobile. Il giovane potrà rimanere in qualità di inquilino, corrispondendo un canone di affitto calmierato.
La delibera individua anche le dotazioni finanziarie: la nuova misura potrà contare sui fondi dell’alienazione del patrimonio di edilizia pubblica, un capitolo che già oggi garantisce un gettito di almeno 3 milioni all’anno. (ANSA).
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