Torino: 500 passi avanti per i giovani precari.

diritti, Idee, lavoro admin 25 febbraio 2014

“Ancora non lavorate! Che poveri disgraziati!”, «Siete Precari! Semplicemente l’Italia peggiore! », “Bamboccioni”, «Non siete ancora laureati? Ma quanto siete sfigati! », “Mammoni”, «Cercate un posto fisso? Ma che monotonia! », “choosy”, «Molti giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa».

Spero che sia sempre più chiaro a tutt* che l’intento della vecchia e stanca classe dirigente italiana sia quello di colpevolizzare la vittima.

Come sostiene la Douglas il “blaming” consiste nel ritenere la vittima di un crimine o di altre sventure parzialmente o interamente responsabile di ciò che le è accaduto.

Quella descritta dai giornali di oggi è una piccola politica per dire che è venuto il tempo di “mandare a casa” la camicia di forza di una generazione. Bastano 500 mutui per giovani precari per far questo? Ovviamente no, ma è un nuovo passo avanti. Sono consapevole che senza l’abrogazione delle legge Fornero, l’introduzione del reddito di cittadinanza e la creazione di nuove opportunità di lavoro e di creazione di impresa tutto questo sembrerà davvero poco. Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo. Questi potrebbero essere 500.

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More info:

https://www.marcogrimaldi.it/?p=3367

TORINO, 24 FEB.

Cinquecento case per i giovani precari torinesi: è la proposta presentata dal consigliere comunale Marco Grimaldi in una delibera sostenuta, oltre che dal Capogruppo di Sel Curto, anche dagli esponenti del Pd Levi, Centillo e Ventura, che introduce nuove garanzie per chi desidera acquistare casa senza disporre del necessario capitale iniziale. Per i beneficiari, individuati tramite bando pubblico, sarà dunque la Città a fare da garante ed eventualmente a subentrare nell’acquisto. Un’opportunità aperta agli italiani e agli stranieri, residenti da almeno 3 anni a Torino e con reddito annuale inferiore a 42.639 euro. I giovani selezionati avranno 6 mesi di tempo per stipulare un contratto di acquisto di un’abitazione tra i 45 e i 95 mq e un costo massimo di 170 mila euro. Il mutuo non potrà superare l’80% del valore dell’immobile, né incidere oltre il 40% sul reddito mensile. A questo punto toccherà alla Città fare la sua parte: se nei primi 10 anni dalla firma del contratto l’acquirente non sarà più in grado di sostenere le rate, il Comune subentrerà nell’acquisto dell’immobile. Il giovane potrà rimanere in qualità di inquilino, corrispondendo un canone di affitto calmierato. La delibera individua anche le dotazioni finanziarie: la nuova misura potrà contare sui fondi dell’alienazione del patrimonio di edilizia pubblica, un capitolo che già oggi garantisce un gettito di almeno 3 milioni all’anno.

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