Come pochi di voi ricorderanno ho deciso di sottoscrive la piattaforma di Libera per le elezioni comunale chiamata L-10.

E così ha fatto anche SEL.

Purtroppo nel 2011 la direzione provinciale del Pd, nonostante avesse risposto positivamente alla prima proposta di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate, e nonostante la contrarietà di molti militanti e dei Giovani Democratici, decise di inserire nella rosa di nomi Giusi La Ganga, ex deputato socialista, uomo politico vicino a Bettino Craxi ma, soprattutto, coinvolto nelle inchieste di Tangentopoli.

La Ganga patteggiò una pena di un anno e otto mesi e una multa di 500 milioni di lire per lo scandalo delle tangenti per il nuovo ospedale di Asti e subì un arresto lampo nel 95′ per un’altra vicenda.

Per dovere di cronaca, nel 2006 grazie a tanti compagni e compagne della Sinistra giovanile e alla Direzione dei Ds questa stessa possibilità (nella lista dell’Ulivo) fu bloccata.

L’ex Deputato della Repubblica, lontano dalle sedi istituzionali da anni – ma non dalla politica dei partiti – è stato scelto dalla dirigenza del Pd come persona da sottoporre al “giudizio” degli elettori.

Libera dopo il risultato elettorale uscì con un comunicato di speranza:

“Dalle urne esce un dato confortante: Giusi La Ganga non è stato eletto consigliere comunale della città di Torino. Lo hanno scelto gli elettori. Ci viene da dire: dove non arriva la politica arriva la cittadinanza. Per fortuna.”

Purtroppo non è così. Questa dichiarazione sarà smentita dalle ripercussioni del rimpasto (o della fase 2 che dir si voglia).

La surroga (la sostituzione) è un atto dovuto,  pare non ci siano cause ostative dopo la riabilitazione civile. Ma il punto purtroppo non è questo.

Non voglio anticipare altro, mi fermo qui, ne parleremo Lunedì in sala rossa….

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