Torino dà la “cittadinanza civica” a 700 bimbi nati in città.

Idee admin 18 giugno 2013

“Il Consiglio Comunale di Torino conferisce la Cittadinanza Civica a tutti coloro che sono nati a Torino e che non sono in possesso della cittadinanza italiana. La cittadinanza civica è prima di tutto un atto politico, siamo tutti consapevoli che l’obiettivo è lo Ius Soli, un atto di civiltà e di integrazione di cui è l’Italia ad aver bisogno”

Marco Grimaldi, Sinistra Ecologia Libertà.

Cittadinanza torinese ai figli degli stranieri.

tratto da La Stampa

È un gesto simbolico, senza alcun effetto legale, lo ripetono tutti a scanso di equivoci. Però è un gesto forte, un segnale, al punto da convincere il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge, a essere presente a Torino domenica prossima, quando, al parco della Tesoriera, la città consegnerà gli attestati di cittadinanza civica ai bambini nati nel 2013 a Torino da genitori stranieri.

«C’è un’evidente contraddizione tra le leggi e il profilo demografico che sta assumendo l’Italia», spiega il sindaco Piero Fassino. «Il nostro, dunque, è un atto dal valore simbolico, un forte riconoscimento verso chi è a tutti gli effetti cittadino italiano. Questi bambini vedono in Torino la città in cui costruire la propria vita e le proprie aspirazioni». Non a caso l’amministrazione ha scelto di consegnare l’attestato alla vigilia della festa del patrono della città, San Giovanni. E di invitare il ministro Kyenge, simbolo dell’Italia multietnica, chiamata ora al governo per cercare (anche) di dare un riconoscimento ai nuovi italiani.

Ogni anno a Torino nascono circa 2 mila bambini da genitori stranieri residenti in città. In questi primi sei mesi del 2013 ne sono nati circa 800, un po’ meno del solito. Sono comunque tanti, ma fino ai 18 anni per la legge non sono italiani. E perciò non sono trattati come i loro coetanei italiani: non possono andare in gita con i compagni all’estero, perché privi di carta d’identità valida per l’espatrio; se fanno sport non possono far parte delle squadre nazionali. Motivo per cui l’Unicef si sta impegnando da tempo e ha sostenuto l’iniziativa di Torino. Iniziativa che, va detto, è partita dal Consiglio comunale. Prima con il sigillo alla piccola Laila, la prima bambina nata nel 2012. Poi, a dicembre dell’anno scorso con una proposta del consigliere Silvio Viale, radicale eletto nel Pd, poi integrata da altri, tra cui Grimaldi, con cui si chiedeva di modificare lo statuto della città, concedendo la cittadinanza civica a tutti coloro che sono nati a Torino ma non sono italiani. Una sorta di appello al Parlamento perché si decida a intervenire riconoscendo il cosiddetto ius soli, ovvero il diritto alla cittadinanza per il fatto di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza dei genitori.

Articolo di Andrea Rossi

http://www.lastampa.it/2013/06/18/cronaca/cittadinanza-torinese-ai-figli-degli-stranieri-FcsUwBFQohciUTmIthqG5J/pagina.html

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Email this to someone