Commissione Antimafia Torino, Grimaldi: al setaccio gli appalti delle partecipate del Comune.

Idee admin 7 marzo 2013

Marco Grimaldi: Appalti al ribasso Iren dovrà spiegare.

Tratto da La Repubblica Torino Diego Longhin
AL SETACCIO gli appalti delle partecipate del Comune per capire se il sistema funziona e se le aziende sono impermeabili ai tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi. Un lavoro che la commissione sul contrasto dei fenomeni mafiosi di Palazzo Civico continuerà nelle prossime sedute, con audizioni mirate dei responsabili della prefettura, della Dia e, in particolare, dei vertici di una società, Iren.


I consiglieri, analizzando le risposte arrivate dalle imprese partecipate dal Comune, sono rimasti stupiti del ribasso di gara dichiarato dalla multiutility dell’energia. Un ribasso in media superiore al 40 per cento rispetto alla base indicata in gara, che si discosta di molto rispetto a quello dichiarato da altre società, che vanno al massimo dal 20 al 26 per cento. La pratica dei massimi ribassi di Iren, durante la commissione, è stata sottolineata anche dai rappresentanti dell’Unione industriale e del Collegio Costruttori. «Faremo un incontro con tutte le aziende partecipate, ma con Iren ci sarà una discussione ad hoc proprio su questo aspetto», sottolinea Marco Grimaldi, che ha curato la relazione e ricorda la scelta di lasciare in capo al presidente di Trm e Amiat, dopo l’ingresso del socio privato, Iren, le funzioni di controllo. «Iren tra le partecipateè quella cheè più vicina al mercato oggi – ricorda Grimaldi – questa può essere una delle ragioni dell’anomalia del ribasso».
Il questionario è composto da 22 domande. I sistemi di controllo funzionano e si arriva all’esclusione sulla base o dei certificati antimafia o delle segnalazioni che arrivano dalle prefetture.
Iren, sulla base dei controlli nei casellari giudiziari, ha escluso partecipanti alle gare e ha revocato incarichi. Trm, la società che costruisce l’inceneritore, ha ottenuto la rimozione di un amministratore di una società subappaltatrice. Amiat in un caso ha strappato il contratto, nell’altro non ha potuto fare nulla perché l’informazione è arrivata a lavori ultimati. Anche Sagat ha rescisso un contratto sulla base di una segnalazione. «Il rapporto con prefettura e Dia – aggiunge Grimaldi – è fondamentale per evitare infiltrazioni o escludere persone in odore di mafia».

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