Redistribuzione è sviluppo, è democrazia, è giustizia.

Idee admin 15 dicembre 2012

Le politiche neo-classiche e liberiste ci hanno portato a un livello di disuguaglianza inaccettabile.
Dalla crisi si può uscire solo se prenderemo le risorse dai pochi che hanno tanto e da chi evade, e non più dai tanti a cui non rimane quasi nulla.
Redistribuzione è sviluppo, è democrazia, è giustizia. Dovremo farlo, con tutto il nostro impegno.

Per iniziare bisogna equiparare la tassazione sulle rendite finanziarie a quella su lavoro e produzione, agire sul cuneo fiscale per sostenere i salari, imporre un salario minimo (soprattutto nei contratti precari), varare un’imposta personale sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari.

Potrei parlarvi di tracciabilità e trasparenza (per il fisco) di ogni operazione sui conti correnti, detrazioni collegate a scontrini e a fatture ma in realtà per l’evasione, anche se può sembrare retorico, la battaglia è prima di tutto culturale: in Italia l’evasione è diminuita solo quando il Paese ha percepito che c’era un governo che non si sarebe fermato e che non avrebbe mai condonato nulla.

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