Torino: ritorno alla terra.
Idee admin 23 ottobre 2012Oggi ho presentato, con altri colleghi di maggioranza, il nuovo regolamento per l’assegnazione e la gestione degli orti urbani che modifica la delibera del 1986, a conclusione di un lungo percorso di lavoro che dal 2011 ha impegnato la Commissione Ambiente in sopralluoghi e incontri con le circoscrizioni, i cittadini, le associazioni e le cooperative che collaborano con gli affidatari degli oltre 400 orti urbani.
In vista dell’imminente apertura dell’edizione 2012 di Terra Madre abbiamo voluto così dare un contributo alla discussione dedicata alla tutela delle aree agricole e della promozione del ritorno alla terra.
Ancora oggi su un totale di 15.000.000 di mq di aree verdi, come riconosciuto dalla delibera “Torino Città da coltivare”, circa 2.000.000 possono avere un uso agricolo.
In questi 25 anni le circoscrizioni hanno contribuito a superare la mera esigenza di regolarizzare le coltivazioni abusive legate al “ritorno alla terra” dei nostri concittadini, redigendo appositi regolamenti più articolati del regolamento comunale.
Nella Foto: Enzo Lavolta, Guido Alunno, Marco Grimaldi, Marta Levi, Laura Onofri e Fosca Nomis.
Il verde urbano, oggi, va ripensato sia per abbattere i costi di gestione dovuti alla costante manutenzione sia per creare usi alternativi all’interno dello stesso verde dove una presenza costante permetterebbe oltretutto di avere un presidio controllato a favore della sicurezza, creando reti informali di scambio e aiuto.
Sotto i 2500 mq abbiamo inoltre previsto di dare in concessione piccoli appezzamenti ad associazioni, a soggetti del privato sociale senza fini di lucro e/o soggetti privati per realizzare un progetto complessivo che integri esperienze di agricoltura urbana con la tutela del paesaggio e del suolo.
Con questo nuovo regolamento vogliamo coinvolgere attivamente fasce di popolazione che con il regolamento vigente non riuscivano ad accedere alla coltivazione di orti urbani e rispondere alle nuove esigenze di produzione sostenibile, ai nuovi stili di vita ispirati al biologico, alla filosofia del Km. 0, alla necessità di favorire la pratica degli orti collettivi e di quelli con finalità educative, pedagogiche, terapeutiche e culturali.
Marco Grimaldi
_________________________________________________________________
CHE COSA CAMBIA CON LA PROPOSTA DEL NUOVO REGOLAMENTO PER L’ASSEGNAZIONE E LA GESTIONE DEGLI ORTI URBANI?
Ecco alcuni articoli del regolamento:
Art. 1 – Oggetto
Superficie dell’orto da assegnare compresa tra 50 e 100 mq.
Consegna dei siti dopo una verifica delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno.
Art. 2 – Circoscrizioni
Le Circoscrizioni identificano le diverse tipologie di orti secondo le modalità di assegnazione previste dall’art. 3.
Ogni Circoscrizione potrà emanare un regolamento integrativo.
Art. 3 – Modalità di assegnazione
Gli orti da assegnare vengono distinti in diverse categorie:
- una quota prevalente, costituita dagli “orti sociali”, per cui essere presi in esame necessariamente i seguenti requisiti:
a) reddito calcolato ai fini del richiedente (ISEE inferiore a € 15.000);
b) anzianità del richiedente.
Le Circoscrizioni potranno valutare le richieste di assegnazione, identificando le diverse classi di età.
Inoltre, a parità di altre condizioni, verrà data precedenza alla maggiore vicinanza, oltre che dell’abitazione, del luogo di lavoro all’orto.
- I bandi emanati da ogni circoscrizione dovranno riservare almeno il 20% delle assegnazioni secondo le seguenti caratteristiche:
a) orti con finalità educative, terapeutiche, pedagogiche e culturali;
b) orti di prossimità rivolti a cittadini, anche in forma collettiva, che contribuiranno con canoni di concessione più elevati di quelli previsti per gli “orti sociali”.
- E’ possibile, al fine dell’utilizzo di appezzamenti compresi in un’area complessiva di dimensioni inferiori ai 2500 mq., la stipula di convenzioni tra la Città, su proposta della Circoscrizione di concerto con l’Assessore al Verde, ed associazioni del territorio, enti no profit interessati ad una migliore qualità della vita e alla tutela del territorio, che nel tempo abbiano chiesto di poter collaborare nella gestione di una porzione di area verde pubblica, seguendo l’intento di condurre attività aggregative, di animazione e restituzione sociale, educative, terapeutiche e informative.
Queste aree mantengono le funzioni ad uso pubblico, in base alle destinazioni previste dagli strumenti urbanistici vigenti. Devono essere conservate dalle suddette associazioni nelle migliori condizioni di uso e con la massima diligenza in analogia con le altre modalità di coltivazione (art. 5 comma 2). Per le stesse aree potranno essere previste deroghe alla durata (art. 4) ed al canone annuo da versarsi da parte degli assegnatari (art. 10).
Art. 5 – Modalità di coltivazione
Gli orti dovranno essere coltivati biologicamente. E’ vietato l’uso di concimi chimici e di prodotti inquinanti (diserbanti, antiparassitari, ecc…) che possono arrecare danno all’ambiente. L’uso di tali prodotti comporterà la revoca dell’assegnazione.
Art. 6 – Divieti
Vengono dettagliati i seguenti divieti:
- costruire abusivamente capanni e similari. In accordo con la Commissione di Controllo, è consentita la posa di coperture in plastica (di misura max di m. 2 x 5), ad uso serra, nella misura in cui non diano origine a strutture stabili ed indecorose.
- recintare il lotto assegnato con una delimitazione superiore a 130 cm. di altezza.
- scaricare materiali anche se non inquinanti;
- tenere nell’orto depositi di materiali non attinenti alla coltivazione dello stesso (legnami, inerti, ecc…);
- effettuare allacciamenti alla rete elettrica ed idrica non autorizzati dal Comune;
- accendere fuochi di qualsiasi genere, pertanto è vietato bruciare stoppie e rifiuti;
- superare l’altezza di 180 cm. con eventuali paletti di sostegno delle coltivazioni, onde evitare ombreggiature verso i vicini;
- occultare la vista dell’orto con teli, steccati o siepi.
Art. 7 – Obblighi
Vengono dettagliati i seguenti obblighi:
- tenere pulite ed in buono stato di manutenzione le parti comuni, gli arredi, i viottoli e fossetti di scolo;
- pulire, ogni qualvolta si renda necessario, rimuovendo dal proprio orto eventuali arbusti e/o erbacce;
- fare buon uso del sistema di irrigazione tenendo presente che nei mesi da aprile a ottobre questo verrà limitato fino alle ore 9,00 del mattino e dopo le 18,00 della sera;
- effettuare, all’inizio di ogni periodo di assegnazione, la verniciatura protettiva dei cordoli in legno e del capanno degli attrezzi;
- I residui vegetali dovranno essere depositati in apposite compostiere o interrati nel proprio orto; non devono creare problemi di alcun genere (odori, degrado, incuria) sul contesto urbano o verso gli altri orti.
Art. 10 – Canone
Il canone annuo dovrà essere compreso tra € 0,50 e € 1,00 per mq. per gli “orti sociali”, e tra € 2,00 e € 4,00 per mq. per gli orti di prossimità.
Per le modalità di assegnazione di cui all’art. 3 comma 5 (terreni in convenzione) e comma 4 lettera a (orti con finalità educative, terapeutiche, pedagogiche e culturali), il canone potrà essere abbattuto, individuando nella convenzione modalità diverse di restituzione alla Città.