Processo Minotauro, il Comune di Torino parte civile.
Idee admin 17 ottobre 2012“Come chiesto dalla Commissione Speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, la Città di Torino ha formalizzato con una deliberazione di Giunta l’impegno a costituirsi parte civile nel cosiddetto Processo Minotauro”. Lo ha riferito il presidente della Commissione Roberto Tricarico, durante la seduta del 16 ottobre, dedicata ad approfondire il tema delle opere pubbliche e delle grandi infrastrutture nel settore dei trasporti, in cui Giancarlo Guiati, a.d. di Infra.To srl, ha presentato la bozza di protocollo per la prevenzione di infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori della linea 1 della metropolitana, nel tratto Lingotto-Bengasi.
Il processo Minotauro mira ad accertare fatti di reato di estrema gravità, perché l’indagine svolta dalla Procura della Repubblica ha disvelato l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso che, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, si proponeva di commettere una serie di reati nel territorio di Torino e Comuni limitrofi.
“Il Comune di Torino – ha spiegato Roberto Tricarico – ha subito danni patrimoniali e non patrimoniali riconducibili ai fatti di reato contestati, anche in quanto Ente esponenziale della collettività residente sul territorio. La costituzione di parte civile era un atto doveroso, per affermare la cultura della legalità nel nostro territorio”.
Giovedì 18 ottobre, alla prima udienza avanti alla Quinta sezione penale del Tribunale di Torino, l’avvocatura del Comune di Torino depositerà la richiesta al magistrato. Presenzierà nell’aula giudiziaria il presidente Tricarico.
Diversi i reati contestati: delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, in particolare commercio di sostanze stupefacenti, estorsioni, usure, furti, abusivo esercizio di attività finanziaria, riciclaggio, re-impiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, corruzioni, favoreggiamento di latitanti e di persone attinte da ordine di esecuzione pena, corruzione e coercizione elettorale, intestazione fittizia di beni, ricettazione, omicidi; gestione e/o controllo di attività economiche, in particolare nel settore edilizio, movimento terra, esercizi commerciali, locali di intrattenimento, ristorazione, sale da gioco e distribuzione e installazione di apparecchi videopoker; acquisizione di appalti pubblici e privati; ostacolo al libero esercizio del voto, procurando a sé oppure ad altri voti in occasione di competizioni elettorali, convogliando le preferenze su candidati direttamente o in via mediata contattati ovvero su candidati a loro vicini in cambio di future utilità.
Nella foto: La seduta della Commissione Speciale del 16 ottobre 2012.