il 100%. Non una borsa di studio in meno.

Idee admin 31 gennaio 2012

Tagli alle borse, Torino in rivolta

Oltre il 60% degli aventi diritto quest’anno non riceverà l’assegno dall’ente regionale. E il 6 febbraio attesa una mobilitazione di studenti. Marco Grimadli, consigliere comunale a Torino che ha presentato un ordine del giorno sul tema: «E’ una scelta politica miope. Staremo al fianco di studenti e Atenei. Inammissibile la vendita delle residenze per fare cassa».

«E’ una scelta politica miope che non possiamo condividere». Così Marco Grimaldi (Sel), consigliere comunale a Torino, commenta il tracollo dell’Edisu, l’ente regionale per il Diritto allo studio in Piemonte, che è passato in appena un anno dal 100 per cento di borse di studio erogate agli idonei ad appena il 31 per cento di quest’anno. Un danno non soltanto per i giovani che non potranno iscriversi nei due atenei piemontesi, il Politecnico e l’Università di Torino, ma anche per l’intero territorio e le università stesse, che così avranno sempre meno iscritti. Un problema che è stato lanciato dal consigliere comunale che ha presentato in comune un ordine del giorno proprio sulla vicenda.
«Innanzitutto – continua Grimaldi – è singolare che ad occuparsi del fatto sia il comune di Torino e non la Regione, a dimostrazione del fatto di quanto il governo regionale tenga a questo tema. Un tema, tra l’altro, che ha unito trasversalmente ben dieci anni di politica. Poi l’anno scorso è stato deciso che le borse, prima di tutto, dovevano andare ai cittadini piemontesi, con lo slogan un po’ leghista “prima i nostri”. Quest’anno sembra che il problema siano i cinesi mentre sappiamo benissimo che non è così».

Già, perché dei 7.847 universitari che avrebbero avuto diritto alla borsa di studio e che invece non la riceveranno il 74 per cento è italiano, il 61 piemontese. Solamente il 26 per cento è rappresentato da stranieri, di cui i cinesi appena il 7 per cento, in totale 584. A soffrire di più, quindi, il taglio delle borse di studio sarnano prima di tutti gli stessi residenti in Piemonte. Una brusca frenata che, secondo Grimaldi, non è spiegabile solo con i problemi finanziari.

«Capiamo le difficoltà derivanti dal patto di stabilità – sottolinea il consigliere comunale -, dalle manovre del governo Berlusconi alle ultime di Monti, ma non è giustificabile un taglio di questo tipo. Perché anche quando lo Stato taglia il 20 per cento si dovrebbero salvaguardare settori come questo. E’ ancora più difficile da accettare quando il taglio alle borse non è del 20 ma di oltre il 60 per cento. Negli anni si è sempre puntato sul Diritto allo studio e anche la città di Torino ha fatto la sua parte, dalle mense alle residenze che sono state messe a disposizione dell’ente per il diritto allo studio e puntando anche ad attirare studenti da fuori, perché è questo che rappresenta la ricchezza di un sistema formativo».

Insomma, una situazione che certamente rischia di creare enormi danni oltre che disagi, proprio alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo anno accademico all’Università di Torino. E proprio in quella occasione, lunedì 6 febbraio, gli studenti, ma non solo loro, sfrutteranno la presenza di tre ministri, quello del Lavoro Fornero, della Sanità Balduzzi e, soprattutto, quello dell’Università Profumo, per sollevare la questione Edisu e chiedere al governo di interessarsi.

«In quella occasione – continua Grimaldi – staremo vicino agli studenti e agli stessi atenei perché il grido di dolore viene anche dalle università. Poi, in consiglio comunale, nello stesso pomeriggio, puntiamo a far votare l’ordine del giorno che ho presentato; una proposta che dice che i capaci e i meritevoli privi di mezzi devono continuare ad avere la borsa di studio e la città non è intenzionata a far sì che ci sia la dismissione del patrimonio riservato agli studenti. Perché una delle proposte più surreali trapelate dai giornali è che la Regione, per far cassa, vorrebbe vendere le residenze universitarie. E questo non è ammissibile».

un articolo tratto da:

http://www.ustation.it/articoli/1421-tagli-alle-borse-torino-in-rivolta

intervista audio:

http://www.ustation.it/contenuti/audio/2751-tagli-alle-borse-di-studio-in-piemonte-intervista-a-marco-grimaldi

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Email this to someone