Compagne e compagni di viaggio.
Idee admin 26 maggio 2011Sono un consigliere comunale.
Lo sono perché per la seconda volta ho avuto al mio fianco molte delle persone che stimo e che rispetto.
Solo alcuni sono amici di sempre, alcuni altri da qualche tempo, mentre con la gran parte ci conosciamo appena.
Sono persone generose. Non mi hanno chiesto niente in questi anni se non il mio impegno e la mia attenzione.
Sono compagne e compagni.
Non parlo di socialismo e di superamento dell’io per un progetto solidaristico e collettivo.
Parlo di un etimologia che è scritta nella storia dell’uomo, di una parola che divide nella mia testa quelli che dividono il pane da quanti invece preferiscono tenerselo tutto per loro.
Insieme abbiamo donato migliaia di gessetti a tanti bambini e bambine della nostra città.
Quel simbolo è stato il nostro anti-gadget.
Il senso della campagna era rappresentato da un oggetto simbolo di esercizio, di creatività e apprendimento. In quel caso un simbolo che può essere restituito a qualcuno. Alla collettività, alla lavagna vuota della classe, alla maestra, alla scuola pubblica.
Abbiamo girato la città con sei banchetti di scuola in cerca di parole da ricevere e donare. Volevamo ascoltare la quotidiana precarietà e parlare di conoscenza e sostenibilità. L’abbiamo fatto in silenzio e senza i riflettori addosso.
Ogni parola è diventata cibo e ogni pensiero è diventata provvista per un nuovo lungo viaggio.
Più di mille ottocento persone ci hanno dato la possibilità di ripartire con serenità e con più responsabilità di prima.
Molte persone in questi mesi mi hanno augurato buon viaggio.
Credo lo sarà. Comunque vada la prua guarda già il mare, siamo in tanti nel nuovo equipaggio e il varo è stato il migliore che potessi immaginarmi.