Tutti per Torino, Torino per tutti

Idee admin 7 aprile 2011

Gruppo Consiglio Comunale_Sinistra Ecologia Libertà_Bilancio di mandato

Ho curato questo bilancio di mandato, perché penso sia un nostro dovere raccontare cosa è stato fatto, per cosa ci siamo battuti, quale contributo abbiamo dato all’amministrazione di Torino. Idee, battaglie e numeri di un lavoro senza sosta. Partirei da un numero per farvi un primo esempio: 178.205 sono i cittadini che hanno preso i mezzi di trasporto notturni (night buster) in un anno. È un primo piccolo passo: immagino una città che lo farà per scelta culturale e anche, migliorando il servizio, per comodità.
I mezzi di trasporto notturni sono stati introdotti grazie a una mozione del Consiglio Comunale. È stata una delle prime che ho scritto: avevo 25 anni. Da allora ne ho scritte molte altre, quasi sempre approvate dal Consiglio. Alcune si trasformeranno nei prossimi anni in realtà: sono idee che potranno trasformare i parchi pubblici in aule studio a cielo aperto con internet libero, rendere il Po completamente navigabile e balneabile, chiedere il rendiconto ambientale di ogni evento, ottenere la riduzione dei consumi energetici e la successiva compensazione ambientale per il verde della città.
Abbiamo chiesto che l’urbanistica abbia uno sguardo più europeo, con asili e biblioteche in ogni borgo, “quartieri a emissioni 0”, linee di metropolitana, pedonalizzazioni, zone 30 e piste ciclabili.
Abbiamo ottenuto che Mirafiori ospiti la cittadella della mobilità sostenibile, avendo a cuore lo sviluppo di Torino e la tutela del lavoro e battendoci contro i ricatti o le riduzioni dei diritti dei lavoratori.
Abbiamo difeso il welfare e i servizi educativi dai tagli del Governo e della Regione e abbiamo messo in ordine i conti del Comune, azzerando gli sprechi ed eliminando i derivati.

Credo che il nostro futuro dipenda da tutti noi, dai torinesi: se sapremo sentirci pienamente cittadini saremo in grado di riprenderci, angolo dopo angolo e centimetro dopo centimetro, questa straordinaria città e renderla protagonista della società della conoscenza, a partire dagli asili nido ed arrivando fino all’attrattività internazionale del nostro sistema universitario.
Saremo noi a restituire a tutti gli spazi della città, perché sappiamo che un lampione costa meno ed è più presente di una volante, perché un bar aperto di notte è la nostra migliore centrale operativa, perché chi chiacchiera, vive, beve, legge e mangia nello spazio pubblico è la nostra naturale anti-ronda.
Sta invece alla mia generazione e a quelle che verranno, battere la precarietà, dare opportunità di studio e lavoro ai giovani, investendo sull’educazione e sulla riconversione degli ultimi deserti industriali in luoghi dove attrarre risorse, progetti e nuove imprese.

Per fare tutto ciò ci servirà tutta la passione civile possibile.
Liberiamo la nostra creatività e la nostra generosità, ricordandoci come scrive Calvino nelle Città Invisibili che “ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.

Marco Grimaldi

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