Barriera è città.

Idee admin 11 aprile 2011

Ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone.

In Barriera si dice che il deserto ha la forma del diradarsi dei rapporti umani, della scomparsa di luoghi di aggregazione, della paura che si insinua nei cuori e nelle teste e che frena la socializzazione, lo spirito di comunità, la vita negli spazi del quartiere.

Per questo credo che la delibera che abbiamo approvato nell’ultimo consiglio comunale di Torino, la convenzione con la Regione che dà il via definitivo al progetto di riqualificazione di Barriera di Milano chiamato Urban 3, sia stato uno degli atti più importanti della legislatura.
Con essa abbiamo chiuso un percorso di cinque anni in cui la città è tornata finalmente a progettare e dare prospettive anche grazie a questi 25 milioni di euro ai quartieri della zona nord.

Non solo dal punto di vista urbanistico: basti pensare al sostegno al maraviglioso mix culturale dei Bagni pubblici di via Agliè http://www.youtube.com/watch?v=q9CWb-CNsqc o alla chiusura della Discarica di Basse di Stura.

Cosa significa aver approvato Urban 3? Significa che da domani Barriera diventa una grande, grandissima lavagna.

Non sarà solo la città a disegnare un quartiere più bello, unito, solidale, ma tutti i cittadini saranno protagonisiti di quel cambiamento, scegliendo, proponendo, partecipando e comunicando.
Mentre votavo ho pensato a cos’era quella zona quando giocavo per strada con i miei vecchi amici di via Leoncavallo e di Corso Giulio, o quando ci passavo intere giornate entrando e uscendo dal Liceo Einstein.

Essere riusciti a dare forma a quella trasformazione che allora non riuscivamo nemmeno a concepire come desiderio, tanto era grande e lontana,  mi ha fatto chiudere con più serenità questa consigliatura.

Sono sicuro che se sapremo stare vicino alle trasformazioni di Urban 3 e saremo capaci di far valere la forza dei nostri emendamenti alla “variante 200″ Barriera rinascerà più bella che mai.

Come abbiamo sostenuto in aula, abbiamo bisogno di una nuova visione europea, che sappia mettere insieme la nuova linea di metropolitana e le flotte elettriche ecologiche, le pedonalizzazioni e le zone 30, le piste ciclabili e i nuovi asili nido, i luoghi di aggregazione per i giovani e la valorizzazione delle biblioteche civiche.

Ieri mentre camminavo tra piazza Crispi e la festa di via in corso Vercelli pensavo che per fare tutto questo bisognerà tenere unito questo stupendo quartiere e stare vicino a chi in questi anni ha acceso la città anche negli angoli più bui.

Marco Grimaldi

maggior informazioni:

http://www.barrieracentro.it/

grazie:

alla generosità di amici e compagni come Francesco Salinas, Nunzia Delvento, Nevio Nicola, Andrea Alario ed Erika Mattarella

Senza i volti dei tanti compagni di ieri e di oggi del circolo Banfo e di via Cervino questo quartiere sarebbe stato più solo.

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