Skate-Spot Valdo Fusi. Chiuso il trick.

Idee admin 4 luglio 2012

Dopo tre anni, una piccola idea che diventa realtà.

Un ringraziamento a tutti i ragazz* dell’associazione Skateboarding Torino che hanno dato il massimo e qualcosa di più, a FaccioSnao che mi ha fatto scoprire Valdo Fusi e i trick e la Farettaz che ha portato consiglio, a Marta Levi e Ilda Curti che hanno detto da subito si può fare, a chi ogni giorno disegna Torino.

Il Salto di Piazzale Valdo Fusi, è qui il paradiso degli skater

Tratto da La Stampa del 4 Luglio 2012 di Silvia Caprioglio

nca l’ultima messa a punto, ma è questione solo di pochi giorni. Quasi tutto è pronto per fare di piazzale Valdo Fusi uno dei primi esperimenti in Europa di “skate spot”. Un tempio per i giovani amanti dello skateboard, ma non solo: uno spazio multifunzionale per tutti, per cercare di dare identità a uno dei luoghi più discussi della città.
L’idea alla base del progetto è stata di rimettere a nuovo gli arredi presenti, piuttosto malmessi, inserendo materiali appositi e alcuni elementi utilizzabili in sicurezza anche dagli skater, che da anni hanno a Valdo Fusi un loro punto di ritrovo fisso. Il tutto a costo zero per la casse esangui di Palazzo civico, grazie a un finanziamento di 89 mila euro della Compagnia di San Paolo. Lo skate spot rientra infatti nell’ambito del programma “Più Spazio Più Tempo”, nato dalla collaborazione tra il Comune e la Compagnia per ripensare gli usi e gli orari degli spazi pubblici. Dopo le fortunate esperienze a Borgo San Paolo, San Donato e Barriera di Milano, approderà ora nel cuore della città.
I lavori, iniziati ad aprile, terminano questa settimana; estrella, rail e bank sono i nomi, esotici per i più, delle strutture in cemento che hanno trovato posto nel piazzale per le acrobazie degli appassionati della tavola a rotelle. Il progetto è stato ideato dai giovani dell’associazione Skateboarding Torino nel 2009 e fortemente sostenuto dall’ex assessore alle Politiche giovanili Marta Levi e dal consigliere Marco Grimaldi, primo firmatario di una mozione (che trovate di seguito). «L’idea – spiega Grimaldi – è stata di trasformare Valdo Fusi in una “skate plaza”, una piazza con arredi pensati apposta per lo skate, coinvolgendo i ragazzi come co-progettatori. Un modo per offrire un’alternativa all’utilizzo improprio di altri luoghi, contenendo il disturbo per i residenti, che a ridosso del piazzale sono pochi».

Gli skater, dal canto loro, promettono il massimo impegno per una pacifica convivenza con gli altri frequentatori della piazza. «Vogliamo far conoscere alla gente il nostro sport – dice Matteo Burzio dell’associazione Skateboarding –, ma la piazza è di tutti. Abbiamo anche incontrato i residenti e concordato con loro un orario serale: il coprifuoco è alle 22,30, e sarà chiaramente indicato su un cartello».
Gli amanti della tavola hanno già dato il via al collaudo degli arredi a suon di evoluzioni, ma per l’inaugurazione ufficiale bisogna aspettare il 14 e 15 luglio, quando il centro città ospiterà la terza edizione di “Torino Street Style”, evento sportivo dedicato agli sport non convenzionali e di strada. Per l’occasione, a Valdo Fusi sarà allestita anche una mostra fotografica sulla storia dello skate sabaudo dagli Anni 70 a oggi.

Primi test:

http://vimeo.com/couchmode/ch3f/videos/sort:date/44129734

LA MOZIONE:

Città di Torino __________________________________________________________________

PROPOSTA DI MOZIONE

DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO

(n. mecc. 2009 00655/002)

Oggetto: Realizzazione di uno Skateplaza in Piazzale Valdo Fusi.

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Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE:

  • piazzale Valdo Fusi (successivamente denominato “V. Fusi”) è stato oggetto negli ultimi anni di una rigenerazione urbana “molto complessa”;
  • tale riqualificazione è stata criticata da molti per l’invasivo impatto dato dalle entrate e dalle uscite del parcheggio sotterraneo che ha cambiato i fronti nord/sud della piazza, rendendo il piazzale stesso non visibile da via Giolitti e via Cavour;
  • “V. Fusi” non ha una normale e quotidiana destinazione d’uso, non avendo al suo interno bar, dehors e negozi;
  • “V. Fusi” viene perlopiù attraversato dai cittadini che utilizzano il parcheggio sottostante;

CONSIDERATO CHE:

  • “V. Fusi” ha recentemente ospitato eventi che hanno decongestionato le piazze auliche del centro città (Castello, San Carlo, Vittorio);
  • gli eventi in questione, svolti soprattutto nei week end, non hanno disturbato la quiete pubblica in quanto il piazzale è per lo più fiancheggiato da uffici, dalla Camera di Commercio di Torino, dal Dipartimento di Studi Antropologici dell’Università degli Studi di Torino, dal Museo delle Scienze Naturali, dall’ex Ospedale Oncologico del San Giovanni Bosco e dall’ex Borsa Valori di Torino;
  • l’utilizzo espositivo (es. casa del design, casa Fiandre) e culturale ricreativo (es. centro Jazz di Torino) sono inficiati dalla scarsa affluenza nella piazza;
  • “Piemonte Square”, evento di sport free style sponsorizzato da Fiat Free Style Team e da grandi marche del settore come Protest e DC Shoes ha cambiato per un giorno l’immaginario della piazza facendo dilagare come sostenuto da tanti media del settore: “la cultura urbana per un giorno intero nel cuore di Torino”. Skate, concerti, graffiti dal vivo, esposizioni artistiche e fotografiche, esibizioni di freestyle motocross ed ospiti internazionali hanno reso questo evento un successo ed un motivo di incontro per tanti giovani della città;

PREMESSO ALTRESÌ CHE:

  • la città di Torino si è dotata di una regolamentazione molto attenta sulle attività artistiche di strada e nell’art 24 del regolamento di Polizia Urbana inserisce gli skater e i writer fra gli artisti che svolgono le attività in spazi aperti al pubblico;
  • nel comma 4 del art 24 del suddetto regolamento si stabilisce che le “attività di skater e writer possono avere svolgimento solamente nelle aree individuate dall’Amministrazione Comunale”;

CONSTATATO ALTRESÌ CHE:

  • gli skate park, se progettati e realizzati con standard internazionalmente riconosciuti, sono luoghi sicuri ed esempi di rigenerazione e arredo urbano;
  • un esempio di suddetta rigenerazione e il progetto nell’ambito del Pru di Via Ivrea che ha contribuito a riqualificare una parte della sponda della Stura ed è utilizzato da moltissimi giovani dell’area Nord della Città;
  • gli skate park se progettati adeguatamente possono essere utilizzati e condivisi con le biciclette freestyle con geometrie studiate per consentire evoluzioni e acrobazie in sicurezza e con i pattini in linea;
  • gli skate park in luoghi centrali evitano l’assioma Ghetto­­ = Urban culture;
  • la prossimità è uno degli elementi peculiari per l’utilizzo di strutture, considerando che in larga misura gli skate park sono frequentati da giovanissimi che hanno una ridotta autonomia di spostamenti, quelli presenti in città, prevalentemente in aree decentrate non assolvono la funzione per tutti i giovani torinesi;
  • i casi di Bologna e Milano in Italia e Marsiglia, Malmo e Barcellona in Europa sono riconosciuti come ottimi oggetti di riqualificazione, di aggregazione e contaminazione urbana;
  • i casi sopraelencati, sostenuti dal pubblico, dai privati e dalle grandi marche del settore, sono diventati case history di promozione turistica internazionale delle città ospitanti;

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta a:

  • sostenere un innovativo lavoro di regia da parte degli Assessorati allo Sport, alle Politiche Giovanili, all’Arredo Urbano / Spazio Pubblico e ai Lavori Pubblici per la costruzione di un tavolo sulla cultura urbana;
  • realizzare uno studio di fattibilità su piazzale Valdo Fusi per la costruzione di uno skate park e di un nuovo progetto di arredo urbano;
  • coinvolgere tutti gli attori del settore per lo Studio di fattibilità;
  • attrarre sponsor privati per la realizzazione dello skate park e degli eventi di promozione dello stesso;
  • consegnare tempestiva e completa informazione alla 5^ commissione consiliare circa modalità organizzative, tempi, costi relativi al progetto.

Marco Grimaldi

Francesco Salinas

Enzo Lavolta

Piera Levi Montalcini

Monica Cerutti

Luca Cassiani

Luca Cassano

Maria Teresa Silvestrini

Domenico Gallo

Vincenzo Cugusi

Torino, 9 febbraio  2009.

ARTICOLO tratto da La Stampa, Ottobre 2009

di LUCA INDEMINI

Nato tra le polemiche, piazzale Valdo Fusi, dopo aver ospitato lo chalet di Casa Canada durante i Giochi Invernali del 2006, è rimasto per molto tempo terra di nessuno, niente più che l’ingresso al parcheggio sotterraneo. Con l’inizio del 2009 i primi segni della rinascita: a gennaio ospita la nuova sede del Jazz Club. Nella mozione passata lunedì 12 ottobre in Comune, scritta dal consigliere di Sinistra Democratica Marco Grimaldi, la possibile ricetta per trasformare la piazza in polo attrattivo della urban street culture: la realizzazione di uno Skatepark. «Si tratterebbe di un interessante intervento di rigenerazione urbana, che vorrei fosse partecipato e condiviso da tutti gli attori del settore – spiega Grimaldi – Penso a una “skate plaza” sul modello di quelle europee, in grado di coinvolgere nella realizzazione sponsor privati e le numerose realtà che ruotano attorno al mondo dello skate, attraverso un tavolo sulla cultura urbana». Si tratta inoltre di un’esigenza reale, che a Torino non ha ancora ricevuto una risposta esaustiva: «C’è tutto un sottobosco culturale che sogna uno skatepark in città, è una delle principali richieste dei giovani – spiega Poldo di Facciosnao – E piazzale Valdo Fusi sarebbe una destinazione perfetta. A luglio 2008 abbiamo organizzato lì “I got 20” per celebrare i vent’anni di Urban Culture; all’inizio ero un po’ perplesso dalla distribuzione degli spazi, ma anche quello che poteva sembrare un problema si è invece rivelato estremamente funzionale». Ad esempio: gli accessi rialzati al parcheggio, da sempre criticati per l’impatto invasivo, con le collinette su via Giolitti e via Cavour, si trasformano in utili gradinate per il pubblico, in grado di offrire un’ottima visuale su tutta la piazza. E gli skateboarders sarebbero pronti a trasferirsi, abbandonando gli spazi storici del Regio e del monumento a Emanuele Filiberto? Marco Mina, storico skateboarder torinese dell’Associazione Skateboarder Project, scommette di sì. «Una decina d’anni fa piazza Castello faceva cultura e mancavano strutture alternative. In alcuni casi, come in piazza Arbarello, si sono fatti dei tentativi, ma quell’area street è poco utilizzata per le curve sbagliate, sono stati fatti molti errori. Noi siamo disposti a offrire la nostra consulenza per realizzare un struttura funzionale; la collaborazione ha già dato buoni risultati per la Miniramp di corso Vercelli, ma è troppo decentrata. Valdo Fusi è la destinazione ideale, e potrebbe ospitare anche una palestra per i principianti, di cui si sente la mancanza». Insomma, un sogno che diventa realtà: «Sono 20 anni che chiediamo una struttura così – aggiunge Marco – Ora noi siamo quasi dei vecchietti, ma saremmo contenti di poter lasciare uno skatepark in eredità alle nuove generazioni». La proposta è stata accolta con entusiasmo in commissione e gli assessori Ilda Curti e Marta Levi si sono impegnate ad affrontare uno studio di fattibilità del progetto. «Ho condiviso fin da subito lo spirito dell’iniziativa, mi sembra molto interessante l’idea di coinvolgere gli skateboarder nella fase di progettazione e gestione dello spazio – spiega la Curti – Si tratta ora di capire i costi e la compatibilità. Sarebbe uno dei pochi skatepark ospitati in un centro storico, aspetto molto affascinante, ma anche particolarmente complesso».

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