Scioperi e scarsa sicurezza in fabbrica e nel TPL. Tuteliamo i lavoratori, anche a costo di fermare la produzione.

diritti, lavoro, solidarietà admin 19 maggio 2020

lavoratori

12 marzo 2020

In almeno una decina di fabbriche piemontesi (per esempio la Valeo di Mondovì e la Dierre di Villanova d’Asti, ma anche la Mtm, la Ikk, la Trivium) in queste ore vengono minacciati e organizzati scioperi spontanei.

Così non va bene. Sta accadendo che, salvo in rari casi, nelle fabbriche non c’è modo di rispettare le regole invocate dal Governo, anche perché non è chiaro quali siano i mezzi di protezione individuale da adottare laddove non è garantita la distanza di sicurezza. Ecco perché gli imprenditori e le istituzioni dovrebbero rassegnarsi a fermare la produzione, almeno fino a quando non si riesce a riorganizzare realmente in sicurezza.

Si protesta contro le fabbriche aperte in base all’accordo di ieri tra la giunta regionale e le associazioni di categoria, come del resto sta avvenendo in tutta Italia. I lavoratori stanno incrociando le braccia per protestare contro la mancanza di regole minime di sicurezza: la distanza di un metro è impossibile da mantenere se le macchine operatrici sono attaccate, così come lo sono gli armadietti negli spogliatoi e i distributori di bevande.

In alcune fabbriche sono state chiuse le docce, ma questo tipo di provvedimenti, oltre ad andare contro il decreto governativo, non ha nessuna possibilità di contenere il contagio.

Nel frattempo ci sono già alcune fabbriche in cui si registrano casi di contagio: risale a ieri il primo caso alla Lear di Grugliasco di un lavoratore ammalato. Così, nella notte fra lunedì 10 e martedì 11, è stato accertato un caso positivo alla Amazon di Torrazza e alcuni dipendenti sono stati contattati, secondo le procedure gestite dall’Asl, per seguire l’isolamento fiduciario.

La Fiom proprio oggi ha diffuso una dura nota in cui la Segretaria generale Francesca Re David definisce “inaccettabile la mancanza nel nuovo Dpcm di misure e iniziative volte alla protezione dei lavoratori che stanno garantendo la tenuta economica del Paese in una condizione di grave emergenza” e chiede di garantire le condizioni di salute e sicurezza anche attraverso “fermate per una riduzione programmata delle produzioni”.

Ma c’è dell’altro: ci risulta infatti che in alcune zone del Piemonte le misure per il contenimento nel settore del trasporto pubblico non siano del tutto efficienti. Occorre tutelare i lavoratori di questo comparto, sospendendo il servizio di biglietteria a bordo e facendo rispettare la prescrizione di mantenerele distanze di sicurezza di un metro dal posto guida, vietando all’utenza di sedersi a ridosso della stessa. In questi caso occorre che ci sia uniformità su tutto il territorio.

Il punto centrale oggi e nei prossimi giorni sarà questo: tutelare i lavoratori, anche a costo di fermare la produzione, e chi non può smettere di farlo.

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