Prima seduta del Consiglio Regionale, la maggioranza non accoglie l’iscrizione all’ordine del giorno di un testo sull’ermergenza climatica. Grimaldi (LUV): Contro una maggioranza in cui Cirio è “il buco con la Lega intorno” la nostra stagione di opposizione sarà calda, altro che cambiamenti climatici.

cultura, diritti, Idee, lavoro, mobilità, Regione, sinistra, solidarietà, sostenibilità TAGS / liberi uguali verdi, Marco Grimaldi, Regione Piemonte admin 15 luglio 2019

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Prima seduta del Consiglio Regionale, la maggioranza non accoglie l’iscrizione all’ordine del giorno di un testo sull’ermergenza climatica. Grimaldi (LUV): Contro una maggioranza in cui Cirio è “il buco con la Lega intorno” la nostra stagione di opposizione sarà calda, altro che cambiamenti climatici. 
Ecco il video e il testo integrale. Buona visione, buona lettura. Si comincia ★ con tutta la nostra forza ★

Applausi per lei Presidente. E Fischi per noi.
Se siamo qui da questo lato, in così pochi, c’è poco da girarci attorno: non siamo riusciti, purtroppo, a fermare l’onda nera in Piemonte.
Il Presidente Chiamparino e il centrosinistra hanno subito una dura sconfitta. Questo però non si può archiviare solo con il trand di crescita al cubo della “Lega Italia” firmata Salvini.
Perché sarà pur vero che abbiamo portato fuori dal baratro di Cota – i suoi scontrini e i suoi fratelli – questa Istituzione e i conti disastrosi della precedente giunta a guida leghista.
Nessuno potrà obiettare che grazie alle nostre politiche migliaia di ragazzi abbiano finito gli studi e grazie ai nostri sforzi si sia fermato da subito il delitto allo studio che voi avete perpetrato per anni mandandoci come per la sanità in quelle regioni con il bollino nero della retrocessione ai piani più bassi.
Ma se abbiamo perso è perché la gente non ha trovato sufficiente questo cambiamento. O semplicemente non l’ha nemmeno sentito.
Di certo vale per i 200.00 piemontesi in cerca di lavoro, così come i tanti sottoccupati e precariamente occupati che non sono nemmeno andati a votare. Non so se le liste d’attesa aggravate da anni di piani di rientro e di blocco del turnover abbiano peggiorato le cose. Di certo non è bastata l’uscita dalle griglie del commissariamento.
Ho davanti un Consiglio molto maschile, come temeva chi come noi ha portato avanti e purtroppo perso la battaglia per introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale, che di certo ripresenteremo.
Inutile dire che, in questa situazione, tutto per noi sembra più difficile, ma non ci sottrarremo. La nostra opposizione sarà “di sana e robusta Costituzione”, per non far arretrare il nostro territorio dai diritti e dalle opportunità conquistate: il 100% delle borse di studio universitarie, il fondo “salva sfratti” e il fondo “salva mutui” che va in fretta reso esigibile a tutte le persone che per assenza di reddito stanno perdendo la prima casa, il contrasto al gioco d’azzardo patoligico, il divieto del cottimo per i lavoratori delle piattaforme digitali, la giusta retribuzione negli appalti e molto altro come la difesa della legge 194, dei consultori, della libertà riproduttiva delle donne. Rimarremo una regione “PillonFree”, fatevene una ragione.
Gli unici muri che vogliamo alzare sono quelli per difendere la sanità e il trasporto pubblico. Costruiremo ponti e reti per arginare la piccola secessione mascherata dietro la vostra autonomia differenziata “in salsa veneta” e per non smantellare le politiche di accoglienza e integrazione.
Al contrario caro Presidente Cirio, il nord ha bisogno di unirsi per due grandi emergenze
la prima: migliorare la qualità dell’aria e cancellare la nuvola nera che incombe sulla Pianura Padana. Si informi prima di emettere le sue sentenze. Di certo le misure della città di Torino sono insufficienti. Ma non certo perché come lei ha detto le fonti più inquinanti siano quelle dei riscaldamenti.
La seconda: vogliamo fermare l’unica migrazione che ci spaventa e impoverisce ogni giorno; quella dei troppi giovani che finiti i nostri studi, per assenza di alternative, opportunità e prospettive non precarie sono costretti ad andare via dal nostro Paese. Sono più degli immigrati che scappano dalla guerra e dalla miseria, ma a vi questo racconto forse non sembra neppure reale.

Purtroppo ho ascoltato tante parole, ve lo dico sinceramente: per nostra fortuna non sono e non saranno fatti. Lei è un bravo “commerciale Presidente”, un democristiano di Pubblitalia. Ma lei è “il buco con la Lega attorno”.
Siete chiacchiere e diversivi: dichiarate di voler dare più case agli italiani, chiudere i mercati di libero scambio, cambiare la legge sulle slot, rendere il Piemonte lombardo sulla sanità e Veneto nella richiesta d’autonomia.
Ma vi siete dimenticati che ci siamo anche noi e presto ve ne accorgerete.
Lei è un mite ma conosciamo bene il volto della sua maggioranza e anche lei presto se ne accorgerà.
Si accorgerà di non essere Ghigo ma un sotto prodotto dell’era leghista: prima se ne accorgerà e prima capirà che i veri problemi li ha attorno a sé.
Lo dico ai miei vecchi compagni di banco Ricca e Marrone: più sensazionalistiche e sbruffoncelle saranno le loro esternazioni e più calda sarà questa stagione, altro che cambiamenti climatici.
Infine, grazie al sostegno straripante di tanti concittadini, con più di 4 mila e trecento preferenze, sono l’unico eletto di Liberi Uguali Verdi. Sono orgoglioso di aver riportato la parola ecologista in quest’aula.
Perché, se è vero che continueremo le battaglie per migliorare la qualità dell’aria e per fermare i cambiamenti climatici, la ‘questione locale’ non si può slegare da una critica profonda a un sistema ultraconsumista che sacrifica la qualità della vita delle persone, la giustizia e il futuro del pianeta per il profitto di pochissimi.
Difenderemo quindi innanzitutto un punto di vista sul mondo, e nel concreto le conquiste degli ultimi cinque anni, che vanno nella direzione di un Piemonte più giusto, aperto e solidale.
Sarà una traversata lunga e difficile, ma non saremo soli, continueremo a studiare, agitarci e organizzarci. Lo faremo con tutta la nostra forza.
Voi dite Viva la Lega, noi diciamo Viva il Piemonte, l’Italia tutta, la nostra costituzione e la nostra Repubblica antifascista.

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