Con il popolo greco, contro i ricatti.

brevi, diritti, Idee, lavoro, sinistra, solidarietà admin 6 febbraio 2015

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MIGLIAIA DI BANDIERE IN SOLIDARIETÀ ALLA GRECIA

Le elezioni greche del 25 gennaio hanno rappresentato una speranza per molti. Le delegazioni arrivate da tutta l’Europa a festeggiare ad Atene la vittoria di Syriza sono state l’immagine di una nuova solidarietà capace di attraversare le frontiere. Hanno dato anche un segnale di consapevolezza: quel che accade in Grecia ci riguarda tutti ed è più grave ma non molto diverso da ciò che sta succedendo in Italia, in Spagna, in Portogallo, in Irlanda a causa dei programmi imposti dall’Europa e dalla Troika (Banca Centrale Europea, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale).

Oggi arriva alla Grecia la prima doccia fredda: la BCE toglie alle banche greche la deroga che consentiva loro di approvvigionarsi di liquidità fornendo a garanzia titoli di Stato.
Che cosa significa? In maniera arbitraria, la BCE decide di non fidarsi dei titoli greci come garanzia per i suoi prestiti alle banche greche, benché non si tratti di uno strumento di cui la Grecia sta abusando. Il rischio è che questa mossa faccia scattare forme di panico tra i risparmiatori: quelle “corse” agli sportelli che lascerebbero davvero le banche senza liquidità.
Perché? È un segnale di chiusura, condiviso da tutta la Troika nei confronti della richiesta del governo Tsipras di rinegoziare il debito e di estinguerlo solo dopo aver rimesso in piedi l’economia greca.
In Grecia le politiche di austerità imposte dall’Europa e dalla Troika hanno prodotto danni simili a una guerra: quasi un greco su tre si trova a vivere in povertà e avere debiti, mentre il reddito disponibile è precipitato al di sotto della soglia di povertà; la disoccupazione è al 25,8% e al 50,4 fra i giovani; un terzo della popolazione è esclusa dal sistema sanitario pubblico; da uno studio condotto nel 2012 su un campione di 16mila nuclei famigliari risulta che il 60% delle famiglie intervistate ha sofferto di una condizione di «insicurezza alimentare».
Anche se non viviamo una situazione così drammatica, conosciamo anche in Italia gli effetti della crisi, peggiorati dalla politiche di austerità: l’economia ristagna, la disoccupazione è ancora al 12,9%, al 42% per quanto riguarda i giovani sotto i 25 anni.

Se la Grecia sarà lasciata sola nelle sue richieste, sarà un danno per tutti noi. Manifestazioni di solidarietà alla Grecia si stanno svolgendo in questi giorni in tutta l’Europa. Noi che cosa facciamo? Possiamo unirci a loro a partire da un’azione molto semplice: appendiamo alle nostre finestre una bandiera greca, come si fece con le bandiere della pace ai tempi della guerra in Iraq.

Non restiamo a guardare! Non lasciamo sola la Grecia!

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