PROSSIMA FERMATA DAMASCO

brevi, Idee, mobilità, Regione admin 30 ottobre 2014

terra nostra
Ieri il senatore Esposito ha affermato di essere pronto a presentare una mozione per l’interruzione dei lavori di costruzione della Tav. Da un documento (a noi sconosciuto) “le previsioni dei costi di costruzione a carico dell’Italia passerebbero da 2,9 mld di euro in dieci anni (il 57% circa del totale) a 6,9, a cui vanno aggiunti ulteriori costi di progettazione che porterebbero ad un totale di 7,8 mld circa”.
In un solo giorno il senatore piemontese percorre dieci anni di dubbi di una vasta comunità.

Tranquilli: Esposito non è “Saulo”. La fermata Damasco non è sulla tratta Torino-Lione.

Siamo però lieti che il dubbio sia dentro di lui. Lo diciamo da tempo: il costo delle grandi opere è determinante (per noi 2.9 miliardi non sono comunque pochi) e si può tornare indietro su qualsiasi decisione (come dice Esposito, basta pagare le penali). Dietro all’Alta Velocità in Italia continuano a succedere cose strane: da tempo SEL denuncia il lievitamento e il gonfiamento incredibile dei costi dell’Alta Velocità in tutta Italia. Per questo SEL ha ribadito, con una proposta depositata dall’onorevole Airaudo, la necessità di una commissione d’inchiesta.

Nei prossimi giorni chiederemo al presidente Chiamparino di aprire un confronto e un’analisi anche sul territorio piemontese sui “grandi cantieri”, e a questo aggiungiamo un’ulteriore proposta.

Nello “sblocca Italia” il collegamento ferroviario dei Giovi ottiene 200 milioni di euro: una cifra non certo sufficiente a coprire tutto il terzo lotto, ma che impegna il governo a portare a termine la nuova linea ferroviaria con il vincolo di rendere cantierabile l’opera entro il 30 giugno 2015 .
Ecco, solo per capirci: il costo totale dell’opera, secondo gli ultimi dati forniti da Silos, il Sistema Informativo Legge Opere Strategiche della Camera dei deputati, sarà di 6 miliardi e 278 milioni, ed è lievitato vertiginosamente dai 4 miliardi e 719 milioni previsti nel 2004. Degli 1,6 miliardi finora stanziati, 400 milioni arrivano dai fondi della Legge Obiettivo, 218 milioni da Rfi, 100 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione, 97 milioni dal Fondo infrastrutture ferroviarie e stradali e 802 milioni da fondi pubblici generici.

Chiediamo a Chiamparino di proporre al Governo che i 200 milioni del Terzo Valico, previsti dallo Sblocca Italia, finiscano nel piano regionale della messa in sicurezza del territorio. L’alessandrino è stato recentemente colpito da un’alluvione, pare che i danni superino i trecento milioni: secondo noi le poche risorse che il Paese ha a disposizione vanno utilizzate per il dissesto idrogeologico. Le regioni hanno stimato un fabbisogno di 40 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio, cui però il governo nell’ultima Legge di Stabilità ha destinato appena 180 milioni per i prossimi tre anni.

Cambiamo rotta, direzione Damasco.

Marco Grimaldi, capogruppo Sel Regione Piemonte

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