Noi lo chiamiamo reddito. Avanti.

diritti, Idee admin 17 gennaio 2014

Ieri sera l’Aula di Montecitorio ha approvato la mozione di Sel che impegna il governo ad introdurre il reddito minimo garantito. Ora l’esecutivo metta in pratica l’impegno.

Alla Camera giacciono 3 proposte di legge, una di parlamentari del Pd, una dei parlamentari di Sel, e un’altra dei parlamentari del M5S. Di fronte alla richiesta esplicita del Parlamento che vincola il governo ad agire, da oggi non ci sono più scuse, milioni di persone non possono più aspettare.

Nel “Jobs act” di Renzi si parla di “assegno universale”: non basta. Per avvicinarsi all’Europa, a quell’Europa sociale che ci piace, occorre chiamare le cose con il loro nome: un welfare universale moderno prevede il reddito minimo, non vecchi strumenti.

Perché la povertà, la disoccupazione e la precarietà hanno bisogno di risposte concrete, non di slogan e nemmeno di elemosina.

Non intendiamo rilassarci: continueremo ad incalzare il governo finché non arriverà rapidamente a risultati concreti. Crediamo che il ruolo della sinistra non sia quello di rivendicare malinconicamente e sterilmente la propria identità, ma quello di migliorare la vita delle persone: ecco la sinistra che rappresentiamo, con dignità, orgoglio e concretezza, in Parlamento.

(Qui il testo della mozione: http://wp.me/a3t8Ur-9Y)

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