Torino: 10.000 domande per una casa popolare.

Idee admin 1 luglio 2013

Presentate in cinque mesi al Comune. E per fronteggiare l’emergenza, la giunta cerca un milione per creare il fondo “salva sfratti” proposto dal consigliere Marco Grimaldi della commissione Emergenza Abitativa.

Marco Grimaldi: “E’ una lotta contro il tempo e la crisi, dobbiamo chiedere uno sforzo anche alla Regione e alle fondazioni bancarie per arrivare in autunno all’istituzione di un fondo salva sfratti, che permetta a tante famiglie di non uscire dalle loro abitazioni e ai piccoli proprietari di non perdere interamente gli affitti non pagati”.

Storie che si ripetono. Diverse, ma nel comune segno del disagio economico e psicologico. Complicazioni che nascono a volte da un divorzio, in altri casi da una malattia mentale, sempre più spesso dalla perdita del lavoro. «Aiutateci», scrivono i lettori ai giornali: una fame crescente di case, l’incubo dello sfratto alle porte. Un grido d’angoscia che arriva via mail con frequenza quasi giornaliera. I numeri confermano gli allarmi della Caritas e dell’Ufficio Pio della Compagnia San Paolo. E le ultime cifre raccolte dal assessorato al welfare di Palazzo Civico sono preoccupanti: ad oggi, da gennaio a maggio, sono già diecimila le domande di partecipazione al bando per l’assegnazione delle case popolari. Il conto si era chiuso a 8.500 nel 2012. In crescita anche i numeri sugli sfratti per morosità a Torino e nel territorio che comprende sei-sette comuni della cintura: i dati dei primi mesi del 2013 saranno disponibili fra qualche giorno, ma la tendenza all’aumento è pressoché certa. Nel 2012 il conto aveva superato quota 3.700, contro i 3.285 dell’anno precedente. 

Per tentare di dare una risposta Palazzo Civico lavora da tempo ad un fondo salvasfratti. Se ne parla da tempo ma in autunno sarà pronto: l’obiettivo è partire da una cifra che non sia inferiore ad un milione di euro, una somma che dovrebbe consentire di recuperare 200250 posti, tenendo conto delle diverse entità del debito. Il modello è quello messo a punto dalla città di Bologna. Il braccio operativo sarà l’agenzia Lo.ca.re, che offre il vantaggio di disporre già di uno sportello operativo. L’accordo fra le parti è in fase di definizione: i proprietari che vantano crediti (affitti non pagati a volte per mesi) rinunciano al 20 per cento della somma che spetta loro; l’80 per cento del debito per morosità viene coperto dal fondo (soldi a fondo perduto); l’inquilino si impegna però a risarcire a rate il 15 per cento dell’importo in una prima fase coperto da un fondo rotativo. «La missione è ora quella di avere conferma sull’impegno delle fondazioni per raggiungere il milione di euro, quella che consideriamo una accettabile base di partenza per garantire l’efficacia del progetto». dice l’assessore al welfare Elide Tisi.

Se si passa sul fronte dell’edilizia pubblica, il contributo di 5 milioni promessi dalla Regione per l’emergenza abitativa rappresenta senza dubbio un sospiro di sollievo dopo mesi di richieste. Accanto al tema delle risorse tuttavia la richiesta di Palazzo Civico è quella di intervenire anche sulle regole: «Dobbiamo essere sicuri che gli alloggi siano assegnati a chi ne ha davvero bisogno e pertanto sono necessari controlli attenti su situazioni economiche che possono migliorare, determinando la perdita dei requisiti per avere diritto ad una casa popolare» afferma Tisi. Che aggiunge: «Altri alloggi si potrebbero, anche solo temporaneamente, recuperare quando gli anziani che occupano un alloggio si allontanano per un periodo, la casa potrebbe essere assegnata ad un’altra persona». La finalità è una sempre maggiore flessibilità, per utilizzare al meglio gli alloggi a disposizione.

Un terzo capitolo, non certo secondario, riguarda il fondo nazionale per la locazione. Nel 2012 le domande arrivate per accedere ai contributi erano state 7.629, con 5,8 milioni di fondi trasferiti alla città. Quest’anno è stato azzerato e su questo fronte sarà l’Anci  forse guidata proprio da Piero Fassino  a dover lavorare per conquistare una promessa dal governo.

(01 luglio 2013)

L’articolo è tratto da La Repubblica, di Sara Strippoli

Articoli precedenti:

Torino: Approvata mozione emergenza abitativa e fondo salva sfratti. https://www.marcogrimaldi.it/?p=2163

Torino serve un fondo salva sfratti. https://www.marcogrimaldi.it/?p=2123

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