Torino avrà il suo primo Biciplan. Parte la discussione sulle linee guida.

Idee admin 23 gennaio 2013

Presentata, questa mattina ai consiglieri delle commissioni Viabilità e Ambiente di Palazzo civico, la bozza del Piano della mobilità ciclabile.

“La diffusione della mobilità in bicicletta contribuisce a rendere città più vivibili, un trasporto urbano più efficiente, strade meno congestionate e meno rumorose, un’attività fisica individuale utile a combattere la sedentarietà, maggior sicurezza delle strade. Inoltre favorisce la lotta ai cambiamenti climatici, il risparmio dei carburanti fossili, lo sviluppo del turismo sostenibile.”

E’ quanto sostenuto dalla Carta di Bruxelles, il documento, firmato nell’Europarlamento il 15 maggio 2009 durante la giornata conclusiva della XV Conferenza internazionale sulla ciclabilità Velo-City, si prefigge di incentivare l’uso dei “pedali” per gli spostamenti in città.

Le città firmatarie, compresa la città di Torino, si sono impegnate a raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bici nel proprio territorio entro il 2020.

Per raggiungere un obiettivo di questa portata è indispensabile un forte e chiaro impegno politico.

Il Biciplan è lo strumento fondamentale per dar corpo a questo impegno, è l’insieme organico di progetti e azioni volte a incrementare l’utilizzo della bicicletta sia attraverso soluzioni tecniche sia con attività promozionali e culturali.

Rendere più facile e sicura la mobilità con particolar attenzione all’utenza debole, pedonale e ciclabile, è un obiettivo importante dell’amministrazione.

Oggi Torino offre 175 chilometri di piste ciclabili (comprese le aree pedonali) che sono però frammentati fra loro.
L’obiettivo è ricucire la rete con i tratti mancanti, valutando anche interventi “leggeri” quali corsie ciclabili o di moderazione della velocità (limiti 30 km/h).

In ambito urbano la bicicletta è un mezzo competitivo e flessibile, per il pendolarismo di breve/medio raggio, per l’interscambio con altri mezzi di trasporto, per gli spostamenti all’interno delle aree residenziali, e nell’area centrale.

Per perseguire questo ambizioso obiettivo, occorre quindi realizzare una rete di percorsi a favore della ciclabilità, il più possibile sicuri, interconnessi con gli altri sistemi trasportistici, e corredati da servizi e strutture dedicate.

Il piano individua 9 direttrici che mettono in relazione i percorsi urbani con quelli extraurbani in modo da favorire gli spostamenti casa-lavoro, casa-scuola e 4 percorsi circolari: uno perimetrale al centro, uno coincidente con la prima cinta daziaria della città, uno più periferico con funzione di collettore e distribuzione per le diverse provenienze e infine quello di raccordo tra l’area nord e l’area sud metropolitana lungo il futuro asse di corso Marche.

Il biciplan porterà, nell’arco di una decina d’anni, a 310 km di piste ciclabili.

La bozza discussa oggi, è stato sottolineato dai presidenti delle commissioni viabilità e ambiente Carretta e Grimaldi, è un primo tassello di un percorso di progettazione insieme alle circoscrizioni e alle associazioni, prima dell’approvazione da parte del Consiglio comunale.

I presidenti ribadiscono le priorità delle linee guida adottate lo scorso anno grazie ad una loro mozione d’indirizzo: “Lo sviluppo della mobilità ciclabile quale sistema di spostamento alternativo all’uso dell’auto,  insieme alle pedonalizzazioni e le zone 30 assumono un ruolo di straordinario cambiamento nella pianificazione della mobilità sostenibile di una vera smart city“.

fonte Ufficio stampa Consiglio comunale, escluse le dichiarazioni

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