Torino: “Filiera ambientale”.

Idee admin 31 luglio 2012

Il lavoro delle commissioni Ambiente e Bilancio è stato lungo e travagliato e solo ieri dopo settimane di approfondimenti sedute è iniziata in Consiglio comunale la discussione sulla delibera sulla cosiddetta “filiera ambientale”, che prevede una gara a “doppio oggetto”, per la vendita di quote azionarie di Amiat S.p.A. e di Trm S.p.A. e per l’affidamento della gestione del servizio di igiene ambientale, raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati.

Ha aperto il dibattito in Sala Rossa il vicesindaco Tom Dealessandri: “La discussione sulla gara per la vendita delle quote azionarie di Amiat e Trm è iniziata a novembre dello scorso anno. (…) Sin dall’inizio abbiamo impostato una delibera con una gara a doppio oggetto per Amiat e Trm e per l’affidamento del contratto di servizio Amiat (…) L’intervento della Corte Costituzionale, che ha abrogato l’art. 4 della legge 148/2011 (facendo così cadere l’obbligo da parte dei Comuni di cessare gli affidamenti in house entro il 31/12/2012),  non cambia il senso ne l’obiettivo della deliberazione che rimane quello di rientrare nel Patto di stabilità, ridurre l’indebitamento e mettere in sicurezza le finanze della Città. (..) Si è discusso sulla cessione dell’80% di Trm: il motivo della scelta è legato al rientro nel Patto di stabilità. (…) Le discussioni fatte ci hanno spinto a definire un tracciato: 1) Abbiamo stabilito precise condizioni per ammettere le aziende a partecipare alla gara: certificazioni ambientali, esperienza, fatturato annuo consistente, patrimonio netto solido, ecc.; 2)  Abbiamo definito caratteristiche di qualità e competenza, andando verso l’offerta economicamente più vantaggiosa e chiedendo che ci sia un equilibrio tra le due aziende; 3) Abbiamo inserito clausole sociali, in particolare per il personale di Amiat (che deve essere mantenuto), con parere positivo dei sindacati; 4) Abbiamo definito gli statuti delle due società, tenendo conto della diversa percentuale di quote da cedere. Per Trm, sono previsti due componenti del CdA (su cinque) di nomina pubblica, tra cui il presidente. Per Amiat, dei cinque componenti del CdA, tre, tra cui il presidente, verranno nominati dai privati;  5) Abbiamo migliorato il contratto di servizio Amiat, consentendo un maggiore potere di controllo da parte dell’Amministrazione.”

In sintesi l’intervento del Vicesindaco ha concluso esplicitando che non si vuole fare semplicemente “un’operazione di cassa”, ma un’operazione significativa sul piano industriale, per valorizzare maggiormente le aziende, rispondendo a esigenze del nostro e di altri territori, dando una prospettiva aziendale per i prossimi decenni.

Il Presidente Grimaldi ha ribadito con forza il lungo lavoro e il senso dei tantissimi emendamenti presentati dalle commissioni: “abbiamo ottenuto che il contratto di servizio predisposto dagli uffici venisse migliorato con la valorizzazione dell’offerta tecnica in relazione a un maggior tasso di ricambio dei mezzi Amiat e allo sviluppo della raccolta differenziata e del “porta a porta”.

Ci sono la previsione di investimenti in comunicazione, concertati con il socio pubblico e la disponibilità a realizzare impianti di trattamento della differenziata, infine l’aumento delle prerogative del presidente (di nomina pubblica), soprattutto in relazione al perseguimento dell’interesse e della salute pubblica, del controllo ambientale e degli adempimenti antimafia.

Noi abbiamo operato nella prospettiva della cessione del solo 49% delle quote, e diciamo alla Giunta che ci sarebbe ancora il tempo per accogliere questa richiesta. Tuttavia sappiamo che la Città non può rimanere un altro anno fuori dal patto di stabilità e trovarsi poi a dover tagliare 120 milioni di euro di servizi ai cittadini.”

Con la medesima delibera, approvata con tre emendamenti a firma dei presidenti della Commissione Bilancio (Alessandro Altamura) e della Commissione Ambiente (Marco Grimaldi) e un sub-emendamento della Giunta comunale, vengono anche modificati gli statuti di Amiat e di Trm.
Tra le modifiche allo statuto di Trm, d’intesa con la Commissione Ambiente e la Commissione speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, è stata prevista l’attribuzione al Presidente del CdA di compiti e poteri di controllare che i rifiuti conferiti rispettino i requisiti previsti dalla normativa vigente al fine di perseguire l’interesse pubblico della tutela della salute pubblica e della salubrità dell’aria e dell’ambiente e di controllare l’espletamento delle procedure degli adempimenti in materia di antimafia e stesura della proposta di codice etico dell’azienda. Inoltre, il CdA dovrà nominare un Organismo di Vigilanza (OdV).
Le modifiche allo statuto Trm prevedono anche che la società possa acquisire la gestione di servizi ulteriori, anche in ambiti territoriali diversi da Torino.
Per quanto riguarda l’affidamento del contratto di servizio Amiat, saranno attribuiti punteggi con riferimento a: tasso di ricambio del parco mezzi operativi di raccolta rifiuti; offerta progettuale per un allargamento della raccolta differenziata porta a porta; disponibilità a realizzare impianti di trattamento/recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti; risorse economiche per attività di comunicazione, da svolgere in collaborazione con gli uffici comunali. Sono inoltre previste penali in caso di inadempimento. Gli importi delle penali originariamente previsti dalla delibera sono stati aumentati del 30% (ad esempio: 65 euro per ogni mancato passaggio di un punto di raccolta rifiuti; 45,50 euro per mancato lavaggio/disinfezione dei contenitori; 65 euro per mancata raccolta foglie; 91 euro per ogni area gioco bimbi non pulita; ecc.). Viene anche potenziata l’attività di controllo da parte dell’Amministrazione. È altresì prevista una clausola sociale a tutela del personale attualmente in servizio, fatti salvi i casi di licenziamento per giusta causa e le dimissioni volontarie.

Per quanto riguarda la governance delle due società, per Trm, sono previsti due componenti del CdA (su cinque) di nomina pubblica, tra cui il presidente. Per Amiat, dei cinque componenti del CdA, tre, tra cui il presidente, verranno nominati dai privati.

Due giorni dopo nella seduta del 25 luglio, il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera sulla cosiddetta “filiera ambientale”. Hanno votato favorevolmente la delibera PD, Moderati, Gruppo Misto di maggioranza. Hanno votato no Movimento 5 Stelle, Lega Nord e i consiglieri PdL Ambrogio, Greco Lucchina, Liardo e Marrone. Si sono astenuti SEL, FLI e Torino Libera e i consiglieri PdL D’Amico, Magliano e Tronzano.
Il Consiglio comunale ha anche approvato una mozione di accompagnamento che impegna Sindaco e Giunta comunale ad attivarsi per arrivare alla costituzione di un’unica azienda sul ciclo integrato dei rifiuti, aggregando le diverse aziende pubbliche che operano in ambito torinese, e a operare per garantire che tale società sia a maggioranza pubblica.

In queste giorni l’Ato Rifiuti esprimerà un parere sulla deliberazione. L’assemblea dell’ente che doveva esprimersi sull’affido del servizio di incenerimento presso l’impianto del Gerbido si riaggiorna a mercoledì, dopo cheCados e Covar 14, due consorzi dell’Ato R, hanno presentato due mozioni per evitare la cessione l’80% delle azioni di Trm e che chiedono agli enti locali il controllo pubblico del 51% dell’azienda con un ‘ipotesi di concessione più lunga di 11 anni.

La riunione è stata rimandata a mercoledì per questioni formali (il regolamento prevede che debbano trascorrere 48 ore dalla presentazione delle mozioni prima della loro discussione).

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